L'esperto rispondeResponsabilità

RISCALDAMENTO SENZA COEFFICIENTI CORRETTIVI

La domanda

In un complesso residenziale con cinque palazzi per un totale di 220 appartamenti, in maggioranza seconde case, da due anni funziona la contabilizzazione del calore mediante valvole termostatiche e contabilizzatori del calore installati su ciascun radiatore. La ripartizione della spesa viene fatta assegnando il 50% alla quota fissa, da dividere in base ai millesimi, e il rimanente 50% da dividere in base ai consumi misurati dai contabilizzatori. Io non sono d'accordo e vorrei proporre, in occasione della prossima assemblea, di installare, in caldaia, su ciascuna delle cinque linee, un contacalorie sull'andata e la stessa cosa sul ritorno, per poter controllare esattamente le perdite, togliendo le calorie utilizzate per riscaldare gli appartamenti. È conforme alla legge la mia proposta ?

Il decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102, stabilisce che la suddivisione delle spese relative al consumo di calore per il riscaldamento deve prevedere la ripartizione dell’importo complessivo in relazione agli effettivi prelievi volontari di energia termica utile. Le valvole termostatiche per la contabilizzazione devono essere installate entro il 31 dicembre 2016. Da questa data, sicuramente, non è più possibile ricorrere ai cosiddetti coefficienti correttivi, tanto che è prevista - dall’articolo 16, comma 8, del decreto citato - una sanzione amministrativa pecuniaria per la violazione del criterio illustrato. Il Dlgs 102/2014 sembra dunque una norma imperativa, che prevale anche sui regolamenti condominiali contrattuali. La modalità di rilevazione dei consumi e ripartizione delle spesse per il riscaldamento supera la modalità indicata dal lettore.

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