L'esperto rispondeResponsabilità

SE UNA SAS SI TRASFORMA IN DITTA INDIVIDUALE

La domanda

A seguito della mancata ricostituzione della compagine sociale, una Sas (società in accomandita semplice) - proprietaria di un immobile commerciale ed esercente attività di commercio - si trasforma in ditta individuale. Quale aliquota di imposta di registro dovrà scontare il passaggio dell'immobile dalla Sas alla ditta individuale? E su quale valore, quello catastale o quello commerciale? Si potrà pagare l'imposta anche a rate?

A differenza che nelle società di capitali, dove ciò rappresenta una ipotesi normata, per cui tecnicamente gestibile, per le società di persone la perdita della pluralità comporta la liquidazione se, trascorsi sei mesi dal suo verificarsi, la pluralità medesima non viene ricostituita (articolo 2272, comma 4, del Codice civile). Il venire meno della pluralità dei soci, pertanto, comporta l’estinzione della società, che solitamente – come anche nel caso descritto dal lettore – prosegue in capo all’imprenditore individuale (cioè, in altre parole, al socio superstite). Ciò assume conseguenze piuttosto significative sia per le imposte indirette che per le imposte dirette. Il primo ambito, che è quello che più interessa al lettore, è stato affrontato nella risoluzione 47/E del 3 aprile 2006, dove si afferma: «Pertanto, la scrivente ritiene che la cosiddetta continuazione dell’impresa in forma individuale sia sempre preceduta dallo scioglimento della società e dalla liquidazione della medesima».Conseguenza pratica di questa impostazione è che il trasferimento dell’azienda dalla società all’impresa individuale realizza un'assegnazione sottoponibile a imposta di registro nella misura stabilita per ciascun bene o diritto assegnato. Nel caso in questione, pertanto, l’assegnazione degli immobili si dovrà tassare con imposta di registro in misura fissa (200 euro) e con le imposte ipotecarie e catastali in misura proporzionale (complessivamente pari al 4 per cento), applicate sul valore normale di commercio degli immobili "assegnati" all’imprenditore individuale.Ai fini delle imposte sul reddito, la circolare 54/E del 19 giugno 2002 esclude, invece, l’emersione di qualunque plusvalenza, a condizione che il socio superstite continui l’attività sotto forma di impresa individuale, mantenendo inalterati i valori dei beni.Al di là delle considerazioni relative al caso di specifico, tuttavia, è utile richiamare il principio – recentemente riaffermato dalla Cassazione con sentenza 496 del 2015 (si veda anche Il Sole 24 Ore del 14 febbraio 2015) – secondo cui l’operazione di trasformazione presuppone che si passi da un "ente" a un altro "ente" societario, e che, quindi, non è ammissibile la "trasformazione" di una società unipersonale in impresa individuale. La tesi della trasformabilità di una società in una ditta individuale è sostenuta invece dai notai del Triveneto (massima K.A.37, si veda Il Sole 24 Ore del 19 settembre 2014) e dal Consiglio nazionale del Notariato nello studio 545-2014 (si veda Il Sole 24 Ore del 15 ottobre 2014).

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