L'esperto rispondeResponsabilità

L'ADEGUAMENTO ISTAT TORNA INDIETRO DI 5 ANNI

La domanda

Mia moglie è separata dall'ex marito, con il quale ha avuto due figli (oggi entrambi maggiorenni), per i quali lui versava un assegno mensile di mantenimento. Uno dei due figli (neolaureato) abita con noi, ma lavora quattro giorni alla settimana nell'azienda del padre con contratto di formazione, percependo uno stipendio di 600 euro al mese. Può il padre oggi sospendere la corresponsione dell'assegno, sostenendo che il figlio è economicamente autonomo? Lo può fare spontaneamente o è necessario un atto del giudice? In alternativa, può avere altre motivazioni per sospendere l’erogazione? Inoltre, dal momento che l’assegno mensile non è mai stato rivalutato in base agli indici Istat, si possono chiedere gli adeguamenti arretrati? Fino a quanti anni?

In base a una stretta interpretazione delle norme, il titolare ha diritto di agire per ottenere il contributo al mantenimento dei figli fino a un provvedimento che lo escluda. In situazioni "fisiologiche", quando un figlio inizia una attività che gli consente di diventare autosufficiente, si evita il ricorso al Tribunale; è comunque opportuno il riconoscimento esplicito, da parte del genitore titolare dell'assegno, dell’autosufficienza del figlio.L’attuale mercato del lavoro, però, ha reso più difficile identificare il momento in cui un giovane può mantenersi da solo e la giurisprudenza si è adeguata, affermando che l’autosufficienza può riscontrarsi in presenza di una stabile attività lavorativa e di entrate in linea con il tenore di vita della famiglia e le qualifiche professionali conseguite (sempre che il giovane si impegni a cercare lavoro e non rifiuti proposte di lavoro, soprattutto se adeguate al titolo di studio). In alcuni casi il limite di età è stato portato anche oltre il ventiseiesimo anno, fiscalmente rilevante, in relazione alle capacità della famiglia e all'iter di formazione intrapreso.Va sottolineato che eventuali perdite di lavoro successive al raggiungimento dell’indipendenza economica non fanno rivivere il diritto al contributo e, quindi, il riconoscimento del raggiungimento di essa è un punto delicato; in tal caso sarebbe consentito al figlio chiedere gli alimenti ai genitori secondo le norme ordinarie, ricorrendone i presupposti.Nel caso posto dal lettore, le entrate del giovane neolaureato non appaiono in grado di consentirgli una vita indipendente, anche se per una valutazione esaustiva andrebbero presi in considerazione tutti gli altri parametri rilevanti; possono, però, influire sull'entità dell’assegno.Infine, l'adeguamento Istat può essere chiesto per i cinque anni antecedenti la richiesta: tale, infatti, è il termine di prescrizione.

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