L'esperto rispondeResponsabilità

RISCHIO CESSIONE PRESUNTA PER I PRODOTTI ELIMINATI

La domanda

Una società di capitali ha iniziato nel 2014 l'attività di catering e banqueting, con codice Ateco 562100. Dal punto di vista contabile i prodotti che acquista per preparare piatti e degustazioni soltanto in occasione di eventi sono da considerare merci conto acquisti o costi per la produzione di servizi? I corrispettivi sono anch'essi ricavi per prestazioni di servizi? E i prodotti cucinati non venduti come dovrebbero essere contabilizzati?

I prodotti acquistati per preparare i piatti e le degustazioni saranno correttamente contabilizzati, a seconda dei casi, tra le merci conto acquisti o tra i costi per la produzione dei servizi, e i relativi ricavi saranno ricavi per prestazioni di servizi. Per quanto riguarda i prodotti cucinati e non venduti, occorre considerare che, qualora l’entità di tali prodotti non risulti rilevante, allora potrebbero non essere contabilizzati analiticamente, determinando in tal caso la riduzione del margine operativo dato dalla differenza tra i ricavi delle vendite e il costo del venduto. Qualora, al contrario, tale voce divenisse rilevante occorrerà, oltre che rivedere i processi aziendali, anche e soprattutto produrre documenti a supporto del deperimento/distruzione dei prodotti, per evitare la presunzione di cessione. Si ricorda, infatti, che, secondo l’articolo 53 del Dpr 633/1972, opera la presunzione secondo la quale i prodotti non rinvenuti nei luoghi di esercizio dell’attività si presumono ceduti. A tal riguardo il Dpr 441/1997 detta una serie di obblighi a carico del contribuente, il cui concreto adempimento lo "salverebbe" dalla presunzione in questione (si veda la circolare 193/E del 1998). Ne sono un esempio i verbali di distruzione comunicati all’agenzia delle Entrate o alla Guardia di Finanza o alle Asl, oppure le fatture di cessione a smaltitori iscritti in appositi registri.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©