L'esperto rispondeResponsabilità

ISTANZA DI RIDETERMINAZIONE CON SCADENZA «ASSOLUTA»

La domanda

Per una domanda di condono presentata nel 1986 ex legge 47/1985, il Comune ha espresso il provvedimento di diniego ancora oggi. È possibile chiedere la rideterminazione in base all'articolo 10-bis della legge 724/1994, applicando gli importi dell'oblazione previsti da quest'ultima legge, o bisogna applicare gli importi previsti dalla legge 326/2003, relativa all'ultimo condono?

L’articolo 39, comma 10-bis, della legge 724/1994 interviene in merito alle domande di condono edilizio inoltrate a norma legge 47/1985, per le quali l’amministrazione abbia espresso diniego successivamente al 31 marzo 1995, stabilendo che gli interessati possono presentare una richiesta di rideterminazione sulla base delle disposizioni dell’articolo 39, anche relativamente alla sanabilità degli abusi. L’articolo 10, comma 5-bis, del Dl 669/1996, integrando l’articolo 2, comma 38, della legge 662/1996, ha stabilito, però, che la domanda deve essere presentata entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge anche qualora la notifica del provvedimento di diniego intervenga successivamente alla data di vigenza. La Corte costituzionale, chiamata a esprimersi sulla legittimità di tale disposizione, ha affermato, con l’ordinanza 10 maggio 2002, n. 174, che l’onere della presentazione dell’istanza di riesame entro sessanta giorni riguarda sia il caso di intervenuto diniego di sanatoria sia quello di domanda di sanatoria ancora pendente al fine di fruire del beneficio della nuova sanatoria ex legge 724/1994. Tuttavia tale beneficio è stato accompagnato da una precisa volontà di circoscrivere il termine di decadenza per la presentazione entro sessanta giorni, indipendentemente dalla notifica del provvedimento di diniego: ciò in virtù della primaria esigenza di misure effettive contro il perpetuarsi di abusi e il protrarsi della facoltà di sanatoria. È, perciò, giustificata la scelta di un termine assoluto riferito all’entrata in vigore della legge, scaduto il quale interviene la decadenza della possibilità di presentare l’istanza di rideterminazione, per cui non si pone il problema del calcolo dell’importo dell’oblazione.

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