L'esperto rispondeResponsabilità

TERMOVALVOLE CHIUSE: COME BATTERE L'EFFETTO MUFFA

La domanda

Nel mio condominio, costruito nel 1970, nel 2013, oltre alla sostituzione della caldaia, sono state installate le termovalvole sui termosifoni. Alcuni condomini, soprattutto persone anziane e sole, hanno chiuso totalmente alcuni termosifoni nelle stanze inutilizzate: questa procedura però ha prodotto nei condomini confinanti muffe e condense sui vetri. Interpellato, l'ingegnere che ha redatto il progetto di riqualificazione della centrale termica ha confermato che i ripartitori non dovrebbero mai essere chiusi del tutto. Visto il perdurare della situazione, e visto che le persone interessate non hanno intenzione di riscaldare i locali inutilizzati, cosa può deliberare l'assembla condominiale per risolvere il problema?

Sul piano giuridico non è agevole, almeno in linea generale, ricostruire l'obbligo di ciascun condomino di provvedere a riscaldare e arieggiare la propria unità immobiliare quanto basta per prevenire problemi connessi all'umidità negli appartamenti adiacenti. Quel che è certo, invece, è che ove si presentino muffe o altri inconvenienti dovuti all'eccessiva umidità, occorre intervenire anche con opere edili. Allora, per ridurre alla ragione i condòmini che si rifiutano di riscaldare alcuni ambienti, si potrà prospettare la ben più onerosa alternativa esecuzione di tutte le opere necessarie per prevenire la formazione di muffe o condense negli ambienti contigui a quelli non riscaldati. Nel caso esposto dal lettore, queste opere dovrebbero essere eseguite in tutto l'edificio e la relativa spesa andrebbe ripartita in ragione del valore proporzionale (cosiddetti millesimi di proprietà). L'assemblea, in via preliminare, potrebbe iniziare con l'interpellare un tecnico che illustri le opere necessarie e dia qualche indicazione di massima sui costi.

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