IL NUDO PROPRIETARIO AGISCE CONTRO LE DISTANZE VIOLATE
Tralasciando la questione relativa alle distanze tra le costruzioni e/o i confini dei due fondi, che dovrebbe essere valutata da un tecnico in base alle rilevazioni dello stato dei luoghi e all’applicazione dei regolamenti locali, nel caso descritto l’eventuale violazione delle distanze di costruzione - fondata, come sembra, su un patto derogatorio intercorso tra il vicino e l’usufruttuario del proprio immobile - comporta la possibilità di agire a norma dell’articolo 949 del Codice civile, per far dichiarare l’inesistenza dei diritti affermati dal vicino, con conseguente richiesta risarcitoria, esperibile anche nei confronti dell’usufruttuario stesso. La finalità della cosiddetta azione negatoria, infatti, non è l’accertamento dell’esistenza della titolarità della proprietà, ma la cessazione dell’attività lesiva dei propri diritti di proprietà, per cui incomberà sui soggetti convenuti in giudizio l’onere di provare l’esistenza del diritto di compiere tali attività.
Conto corrente, che succede alla morte dell'intestatario?
di Francesco Machina Grifeo
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