L'esperto rispondeResponsabilità

IL RISCHIO DI VANTAGGI NON UGUALI PER TUTTI

La domanda

A proposito della ripartizione delle spese di riscaldamento, si è prodotta una pesante penalizzazione per i piani terreno e sottotetto, già sfavoriti per la loro collocazione: in sostanza, oltre a dover consumare più gas per ottenere la medesima temperatura di altri, questi appartamenti vengono pesantemente penalizzati in sede di ripartizione delle spese generali involontarie. Gli appartamenti intermedi sono invece avvantaggiati, in maniera spesso considerevole.Penso che la necessità di stimolare un migliore rendimento energetico non possa coniugarsi con una sperequazione, specie su abitazioni acquistate da anni, dove la tabella millesimale è parte integrante del valore delle stesse. Vorrei sapere se ci sono evoluzioni nella legislatura o se sono previsti nuovi interventi per quanto riguarda questo argomento.

Nel mese di giugno 2015 è stato pubblicato un aggiornamento della norma Uni 10200, relativa agli «impianti termici centralizzati di climatizzazione invernale e produzione di acqua calda sanitaria». La norma è stata aggiornata al fine di non entrare in contrasto con la norma europea riguardante i ripartitori, perché la sua precedente versione (Uni 10200:2013) richiedeva un intervento per ovviare a eventuali problemi interpretativi, con riferimento all’applicazione della norma Uni En 834, relativa a «Ripartitori dei costi di riscaldamento per la determinazione del consumo dei radiatori - Apparecchiature ad alimentazione elettrica».Le modifiche apportate sono le seguenti:1) al punto 5.1.3, terzo capoverso, è stata eliminata la prima frase, la quale prevedeva che «i dispositivi utilizzati in caso di contabilizzazione indiretta, nella fattispecie i ripartitori, devono essere programmati in funzione delle caratteristiche e della potenza termica dei corpi scaldanti su cui vengono installati». Ciò si è reso necessario al fine di chiarire che tutte le tipologie di ripartitori possono essere utilizzati, sia quelli programmabili che quelli non programmabili;2) all’appendice D, punto D.1, è stata cancellata la locuzione «la programmazione dei ripartitori, ai fini del progetto dell’impianto di contabilizzazione indiretta», in modo da consentire la scelta della metodologia per determinare la potenza termica dei corpi scaldanti, in base a ciò che era stato definito dalla Uni En 834.Tuttavia, in linea generale, il vantaggio, in termini di risparmio energetico ed economico, rischia di non essere uguale per tutti. Infatti, prendendo in considerazione gli edifici condominiali (più) datati - nei quali, con molta probabilità, rimanendo invariata la struttura dello stabile, si verifica una cospicua dispersione energetica - al cui vetusto impianto di riscaldamento è stato adeguato l’attuale sistema di contabilizzazione, a guadagnarci saranno soprattutto gli alloggi dei piani intermedi, mentre potrebbero essere penalizzati gli appartamenti che si trovano alle estremità dell’edificio, al primo piano con pavimento rivolto verso l’esterno o verso uno spazio non riscaldato, quelli all’ultimo piano o che hanno accanto un altro appartamento sfitto (e quindi non riscaldato).Si aggiunga che le normative spesso ignorano i “problemi pratici” cui andranno a scontrarsi in fase di applicazione.Allo stato, non esistono correttivi alla norma tecnica UNI 10200:2015. Tuttavia, dato che la problematica sollevata riguarda un gran numero di edifici, è auspicabile che a breve il legislatore ne prenda atto, adeguando la normativa di settore alla realtà fattuale.

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