L'esperto rispondeResponsabilità

VOUCHER, TETTO A 7MILA EURO CON UNO O PIÙ COMMITTENTI

La domanda

Nell'ambito del lavoro accessorio retribuito con i voucher, qual è il limite massimo del compenso annuale di un prestatore d'opera nei confronti di una unica committente, associazione culturale senza scopo di lucro? Il dubbio nasce dalla informativa generale Inps in cui si dice che i prestatori d'opera resa a committenti imprese commerciali e liberi professionisti non possono superare i 2.020 euro netti all'anno per ogni committente. È corretto sostenere che, se il committente è un ente senza scopo di lucro (quindi né una impresa commerciale né un libero professionista), il prestatore è soggetto al solo limite complessivo di 7.000 euro netti, anche svolgendo la sua attività per un solo soggetto?

L’articolo 48 del Dlgs 15 giugno 2015, n. 81, dispone che per prestazioni di lavoro accessorio si intendono attività lavorative che non danno luogo, con riferimento alla totalità dei committenti, a compensi superiori a 7.000 euro nel corso di un anno civile, annualmente rivalutati sulla base della variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati. Fermo restando il limite complessivo di 7.000 euro, nei confronti dei committenti imprenditori o professionisti le attività lavorative possono essere svolte a favore di ciascun singolo committente per compensi non superiori a 2.000 euro (2.020 per l’anno 2015, come chiarito dall’Inps), rivalutati annualmente. Nel caso dell’ente senza scopo di lucro – che non sia, quindi, una impresa commerciale o un professionista - deve ritenersi che il limite da rispettare sia quello dei 7.000 euro netti (totali) in capo al percettore.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©