L'esperto rispondeResponsabilità

GARANZIA RICEVUTA DA TERZI SENZA RILEVAZIONI CONTABILI

La domanda

Una società ottiene un fido di 30mila euro su un conto corrente bancario. La banca richiede delle garanzie e un terzo, un soggetto privato (padre di uno dei soci della società che ha chiesto il fido), decide di fare da garante per questa società e di comprare 30mila euro di titoli della banca a pegno di tale fido. La società, a causa della crisi, non riesce a rientrare nel fido, e la banca lo chiude, utilizzando il pegno di 30mila euro, costituito dal terzo, padre di uno dei soci.Quali sono le scritture contabili che la società deve fare nel momento in cui la banca concede il fido, e nel momento in cui la banca utilizza il pegno a copertura del fido concesso? In bilancio, la società sarà debitrice del soggetto privato?

Le garanzie ricevute (quali fideiussioni o pegni) non devono essere rilevate contabilmente (tra i conti d’ordine), in quanto - ex articolo 2427, n. 9, del Codice civile - trovano corretta esposizione nella nota integrativa al bilancio.Come chiarito dal principio contabile Oic 22, al paragrafo 12, nel rispetto del postulato della significatività, al fine di evitare inutili duplicazioni, che nuocerebbero alla chiarezza espositiva dei documenti di bilancio, le garanzie ricevute non devono confluire tra i conti d’ordine in calce allo stato patrimoniale.Da un punto di vista contabile, nel momento in cui la banca concede il fido alla società, quest’ultima non procederà a effettuare alcuna rilevazione. La prima movimentazione contabile avverrà contestualmente al primo utilizzo del fido. Nel momento in cui verrà utilizzato il pegno a copertura del debito della società, quest’ultima rileverà l’estinzione del debito verso la banca. A fronte di tale estinzione, la società sarebbe, nella sostanza, debitrice del soggetto garante, a meno di stralcio del debito tramite accordo tra le parti, per mezzo del quale la società rileverebbe una sopravvenienza attiva.

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