RISCALDAMENTO, REGOLE A CARATTERE OBBLIGATORIO
La norma tecnica Uni 10200 è stata resa cogente/imperativa dal Dlgs 102/2014; pertanto la sua applicazione non è più a carattere volontario bensì obbligatorio, e rende nulla la clausola del regolamento contrattuale nella parte in cui preveda una diversa ripartizione di spesa per il riscaldamento. L’assemblea dei condòmini non può fare altro che accettare questa nuova ripartizione di spesa.In altre parole, il “nuovo” metodo di calcolo dei consumi per le spese del riscaldamento e per l’acqua calda sanitaria è cogente e inderogabile, e l’assemblea condominiale, anche se delibera all’unanimità, non può decidere di adottare un diverso e alternativo metodo di ripartizione della spesa. Ogni condomino, quindi, dovrà pagare in base ai propri prelievi individuali, oltre alla quota dei consumi involontari e dei costi generali di manutenzione dell’impianto. Le nuove tabelle del fabbisogno energetico sono redatte da un tecnico abilitato. Dopo che l’assemblea dei condòmini ha deliberato per l’installazione delle termovalvole e dei contabilizzatori, e dopo che il tecnico ha calcolato il fabbisogno di energia termica utile a ogni singola unità immobiliare, l’applicazione della nuova tabella millesimale del “fabbisogno” avviene automaticamente, senza ricorrere ad alcuna approvazione assembleare.
Conto corrente, che succede alla morte dell'intestatario?
di Francesco Machina Grifeo
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