L'esperto rispondeResponsabilità

LA REVOCA, PRIMO PASSO VERSO LA TRASPARENZA

La domanda

Il nostro amministratore non usa il conto corrente condominiale secondo l'articolo 1129, comma 7. Versa in forma forfettaria (al 50% circa) il contante ricevuto come quote condominiali. Per le spese, quando non c'è liquidità di cassa, alla fine dell'esercizio, fa comparire il conto amministrazione c/anticipi, per differenza tra le entrare e le uscite dell'anno, senza inserire tra le entrate, al momento di pagare una spesa, un suo bonifico bancario con apposita causale "finanziamento amministratore" e tra le passività come "debito verso l'amministratore". In presenza di un conto corrente tenuto in tal modo viene a mancare la funzione quale strumento di verifica della gestione da parte dei condomini. Tuttavia, in sede di rendiconto, ci vengono addebitate le spese bancarie relative al c/c e questo dal 2013. Possiamo chiedere all'amministratore il rimborso delle spese bancarie sostenute senza alcun beneficio per colpa sua? Escludendo la revoca, possiamo adire il giudice di pace?

La legge per questo tipo di gravità nella cattiva gestione prevede la possibilità di revocare l'amministratore. Se non è vostra intenzione revocarlo, pur consapevoli della mancata trasparenza della gestione, è possibile azionare una causa di responsabilità dell'amministratore avanti il Tribunale competente.

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