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DIRITTI ACQUISITI PER LA CASA COSTRUITA ENTRO IL 1942

La domanda

Un mio cliente ha un vecchissimo rudere, di circa 700 mc, ricadente in zona agricola, sul quale è possibile applicare il Piano casa ai sensi della legge regionale della Campania, n. 19/2009. Il fabbricato è situato su un lotto di circa 10.000 mq. Il mio cliente vorrebbe frazionare circa 2000 mq, compresa l'area di sedime del fabbricato, per poi donarli al figlio. L'ufficio tecnico comunale, con una nota, ha notificato che l'area da frazionare, anche ai fini ereditari, dovrà essere pari alla superficie utile per la realizzazione del fabbricato esistente (ovvero il rudere). Quindi, stando a quanto notifica l'ufficio tecnico, si dovrebbero frazionare 4.500 mq anzichè 2.000 mq proposti. La mia domanda è: è possibile frazionare solo i 2.000 mq e poi presentare il progetto? O bisogna frazionare i 4.500 mq, così come richiamato nella nota dell'Utc?

Il problema può trovere una diversa soluzione in base all’epoca in cui l’immobile è stato realizzato. Infatti, se il fabbricato è stato realizzato prima dell’agosto 1942, l‘immobile è perfettamente legittimo (caso dei diritti acquisiti) e di conseguenza la relativa volumetria non deve avere un'area asservita pari a quella necessaria con le attuali norme vigenti. Quindi, si potrebbe procedere nel seguente modo:- accatastamento dell’immobile nel Catasto edilizio Urbano con circa 2000 mq di pertinenza;- cessione dell’immobile con la sua area di pertinenza senza necessità del certificato di destinazione urbanistica;- applicazione del Piano Casa.Operando in questo modo, si applica l’articolo 30, comma 2, del Dpr n. 380/2001.

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