L'esperto rispondeResponsabilità

LA CONTA DEI BENI GIÀ DISTRIBUITI IN VITA

La domanda

Siamo due fratelli. I miei genitori, nel 1999, mi hanno prestato 180 milioni (92mila euro, circa) per l'acquisto di un appartamento a me intestato, per il mio matrimonio. Nel momento in cui mancheranno i miei genitori, cosa dovrò riconoscere a mia sorella? Premetto che anche a lei è stata data, a suo tempo, la stessa opportunità, ma non ne era interessata, come invece è attualmente. Devo o dovrò riconoscere i 180 milioni attualizzati o il corrente valore di mercato dell'immobile?

Ai fini della divisione del patrimonio ereditario, si deve tener conto di ciò che i figli hanno ricevuto in vita dal genitore defunto direttamente o indirettamente. Per quanto riguarda, nello specifico, il denaro, ai sensi dell'articolo 751 del Codice civile, il beneficiario prende una minore quantità di denaro, e se il denaro non è sufficiente, il donatario è tenuto a versare altro denaro, oppure si procede con l'attribuzione di una quota minore dei beni immobili o mobili compresi nel patrimonio ereditario.Giova ricordare che la donazione che ha ad oggetto denaro di importo non modico, in rapporto alle condizioni del donatario, deve essere fatta, a pena di nullità, per atto pubblico; nel caso di specie, occorre verificare le modalità adottate per capire se il requisito della forma è soddisfatto.Le elargizioni di danaro collegate al successivo acquisto di un immobile determinano una donazione indiretta dell'immobile.Nel quesito si fa, invero, riferimento ad un prestito che, per definizione, fa generalmente sorgere un diritto alla restituzione.

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