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CASE, RIALZO DEL PREZZO SOLO CON L'OK DELL'AGENZIA

La domanda

Il 4 maggio 2016 io e mio fratello abbiamo conferito l'incarico alla vendita per un nostro appartamento al prezzo netto di 280.000 euro. Su continua insistenza dell'agenzia da noi incaricata, abbiamo ribassato il prezzo: prima - 15 maggio 2016 - a 225.000 euro, e poi, in data 13 agosto 2016, a 200.000 euro. Otto giorni dopo, il 21 agosto 2016, in seguito a una più attenta riflessione, resici conto che l'immobile era stato sottostimato, con lettera raccomandata abbiamo chiesto di rialzare il prezzo a 240.000 euro. Poiché l'agenzia si rifiuta di prendere in considerazione la nostra richiesta, è possibile rialzare il prezzo di vendita entro i limiti dell'importo indicato originariamente nei contratti di conferimento di incarico alla vendita? Può essere invocata una sorta di diritto di recesso, da esercitare entro un certo numero di giorni?

Tra le parti – venditore e agenzia immobiliare – vige un contratto di mediazione immobiliare, ovvero un incarico conferito all’agenzia di reperire uno o più acquirenti per l’immobile della parte venditrice, alle condizioni da quest’ultima indicate.La regolamentazione del rapporto contrattuale – non rientrando in uno schema tipico previsto dal Codice civile – va ricercata nella stipula del contratto fra le parti, ove dovrebbero essere indicati i termini e i limiti temporali dell’incarico conferito, così come le modalità di recesso e le eventuali penali previste. In assenza di espresse previsioni sul punto, il rialzo del prezzo pattuito a seguito di consenso della parte venditrice andrà concordato espressamente con l'agenzia, la quale potrà, tuttavia, far valere il consenso precedentemente manifestato.Il recesso dal vincolo contrattuale sarà sempre esercitabile dalle parti, meglio se tramite l’invio di una raccomandata con ricevuta di ritorno, salvo comunque il diritto al rimborso delle spese eventualmente sostenute e documentate.

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