L'esperto rispondeResponsabilità

LO «STOP» ALLA MALATTIA NON RICONOSCIUTA DALL'INPS

La domanda

Un datore di lavoro privato riceve dal proprio dipendente dei certificati per una malattia insorta il 9 aprile 2016, e di continuazione della stessa malattia fino al 18 giugno 2016. In data 11 luglio l'Inps comunica al datore di lavoro che, in seguito a visita medica di controllo, quel dipendente è stato giudicato idoneo al lavoro fin dal 24 aprile 2016, e che da tale data non riconoscerà alcuna malattia quale continuazione. Come deve comportarsi il datore di lavoro che, nel frattempo, come da certificati medici di continuazione, ha erogato l'indennità al dipendente per conto dell'Inps e l'integrazione a carico dell'azienda?

Il datore di lavoro deve adeguarsi alle disposizioni Inps, almeno per quanto concerne l’indennità che è stata nel frattempo erogata al dipendente per conto dell’istituto previdenziale: egli deve, quindi, procedere al recupero delle somme in questione.Dal proprio canto, e cioè indipendentemente dalla posizione dell’Inps, è anche possibile l’avvio di un procedimento disciplinare, ove sia ragionevole ritenere che sussista la falsità della certificazione, o nel caso in cui vi sia stato lo svolgimento di un'altra attività lavorativa. Inoltre, si ritiene che sia consentito il recupero dell’integrazione corrisposta dal datore di lavoro (salva una eventuale diversa disciplina del contratto collettivo applicato).

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