L'esperto rispondeResponsabilità

UN TERMINE PER ACCETTARE L'EREDITÀ DEL MOROSO

La domanda

Nel 2014 è deceduto il proprietario di un appartamento del mio condominio. Da quanto è dato sapere, questo signore avrebbe degli eredi, che non hanno ancora deciso se accettare o meno l'eredità. Intanto il debito condominiale intestato al de cuius si accumula dall'esercizio 2013/2014, e ora la morosità è di circa 6mila euro. Quali sono le azioni urgenti che l'amministratore dovrebbe intraprendere, e verso chi, per recuperare la somma? E se non venisse accettata l'eredità, a chi bisogna rivolgersi? Dato che la questione tende a protrarsi, mi sembra prudente, inoltre, non esporre il condominio a spese straordinarie non urgenti (quali il rifacimento del manto del cortile), per non aggravare le posizioni dei morosi, che, in caso di debiti consolidati e inesigibili (per prescrizione o incapienza), rimarrebbero in capo a tutti i condòmini. Chiedo il parere dell'esperto.

L’amministratore deve preliminarmente accertare chi sono gli eredi. Dopodiché – in mancanza di accettazione dell’eredità – può chiedere al giudice la fissazione di un termine per l’accettazione, a norma dell’articolo 481 del Codice civile, per il quale «chiunque vi ha interesse può chiedere che l'autorità giudiziaria fissi un termine entro il quale il chiamato dichiari se accetta o rinunzia all'eredità. Trascorso questo termine senza che abbia fatto la dichiarazione, il chiamato perde il diritto di accettare».Qualora il chiamato non abbia accettato l'eredità e non sia nel possesso di beni ereditari, il tribunale del circondario in cui si è aperta la successione, su istanza delle persone interessate, o anche d'ufficio, nomina un curatore dell'eredità giacente, a norma dell’articolo 528 del Codice civile. Quest’ultimo potrà provvedere al pagamento dei debiti ereditari e dei legati, previa autorizzazione del tribunale (articolo 530 del Codice civile).

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