Amministrativo

In nove chiedono i coronabond

di Lorenzo Lodoli

Alla vigilia del vertice Ue di ieri in teleconferenza, nove Paesi Ue - Francia, Italia, Spagna, Belgio, Lussemburgo, Irlanda, Grecia, Portogallo e Slovenia - hanno inviato una lettera al presidente del Consiglio europeo Charles Michel chiedendo l’emissione da parte di un’istituzione europea di uno «strumento di debito comune» per far fronte al drammatico impatto del coronavirus sull’economia. Di fatto è la formalizzazione della richiesta già circolata di “coronabond” o “Covid-bond”, titoli di debito europei per finanziare la risposta all’emergenza. La lettera non lo chiarisce del tutto, ma l’idea sembra quella di arrivare a veri e propri eurobond che, oltre all’emissione congiunta, prevederebbero anche una responsabilità in solido da parte dei Paesi Ue, andando così a toccare uno degli argomenti tabù nel dibattito comunitario degli ultimi anni: la mutalizzazione dei debiti. Già i titoli emessi oggi dalla Bei, la Banca europea degli investimenti, prevedono infatti l’emissione comune, ma ogni Paese è responsabile della propria parte.

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