Civile

Bcc, con la riforma la Sicilia ha perso competenze sul credito cooperativo

di Francesco Machina Grifeo

Con l'obbligo di adesione delle Bcc ad un Gruppo bancario nazionale, determinato dalla riforma del credito cooperativo del Governo Renzi, le Bcc hanno perso la loro caratterizzazione regionale. Per questa ragione la Corte Costituzionale, sentenza n. 17 del 13 febbraio, ha respinto il ricorso della Regione Sicilia, che sosteneva la violazione delle proprie prerogative sul credito, nei confronti del provvedimento della Banca d'Italia che nel marzo scorso aveva disposto lo scioglimento degli organi della Bcc di San Biagio Platani per gravi violazioni e irregolarità di gestione. La Consulta, nella sentenza numero 17 pubblicata oggi, spiega che a seguito dell'adesione alla capogruppo Iccrea, per effetto del Dl 18/2016 (che ha previsto come obbligatoria l'appartenenza ad un gruppo bancario cooperativo), «la Bcc di San Biagio Platani ha perso il carattere regionale e pertanto è sottratta ai poteri di competenza della regione Siciliana», previsti dal Dlgs n. 205 del 2012 (Norme di attuazione dello Statuto speciale). Secondo tale decreto, infatti, il carattere regionale di una qualsiasi Bcc che appartenga a un gruppo bancario presuppone che «anche le altre componenti bancarie del gruppo e la capogruppo presentino carattere regionale». Né, prosegue la decisione, «può essere condivisa l'interpretazione della riforma delle Bcc proposta dalla Regione Siciliana, secondo cui "l'appartenenza ad un gruppo nazionale non determinerebbe la perdita del carattere regionale». Una simile lettura, infatti, conclude la sentenza, è "incompatibile" con la ratio dell'intervento legislativo volto a realizzare «attraverso il conferimento alla capogruppo di poteri di direzione e coordinamento», la finalità di «razionalizzazione della governance, di stabilità nel suo complesso e di rafforzamento patrimoniale a livello delle singole banche di credito cooperativo».

Corte costituzionale - Sentenza 13 febbraio 2020 n. 17

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