Civile

Nei tribunali regole variabili per le separazioni «digitali»

di Valentina Maglione e Giorgio Vaccaro

Ufficio giudiziario che vai, protocollo che trovi: con regole diverse per la trattazione (o, più spesso, per il rinvio) dei procedimenti. È questa la situazione nella fase 2 della giustizia, iniziata martedì 12 maggio e regolata appunto dalle misure organizzative stabilite dai capi degli uffici per evitare assembramenti e contatti ravvicinati. Con il risultato di avere linee guida diverse nei vari tribunali e corti d’appello. Un quadro frammentato che ha acceso le polemiche degli avvocati, anche se gli Ordini hanno quasi sempre sottoscritto i protocolli con gli uffici giudiziari (si veda anche Il Sole 24 Ore del 19 maggio scorso).

I procedimenti che riguardano il diritto di famiglia non fanno eccezione, anzi: da Milano a Roma a Torino, i presidenti dei tribunali e delle sezioni hanno stabilito regole diverse. Con un punto di partenza comune, dato dai decreti legge dell’emergenza: i procedimenti che riguardano le urgenze delle crisi familiari devono essere necessariamente trattati.

Milano

Il tribunale di Milano sceglie una modalità virtuale e super semplificata per le separazioni consensuali e i divorzi congiunti. In pratica, gli avvocati dei coniugi che vogliono dirsi addio devono depositare per via telematica, oltre al ricorso, la rinuncia a comparire in udienza, la volontà di non riconciliarsi e la conferma delle condizioni indicate nel ricorso. Il giudice fisserà quindi una data di udienza virtuale che verrà comunicata ai difensori ma a cui le parti non dovranno partecipare, né da remoto né per iscritto. Poi il collegio adotterà il decreto di omologa o la sentenza, a meno che le condizioni decise dai coniugi non contrastino con l’interesse dei figli. In questo caso si fisserà udienza in collegamento da remoto.

La modalità virtuale, prevista dal provvedimento del 15 maggio della presidente della sezione Famiglia, Anna Cattaneo, è stata adottata perché fino al 31 luglio non è possibile tenere udienze con le parti presenti. «Cerchiamo di rispondere alle esigenze delle persone - spiega Cattaneo -: altrimenti si rischiava di aspettare mesi per una consensuale».

Dal 12 maggio sono ripartite anche separazioni giudiziali e divorzi contenziosi, con l’udienza da remoto e le altre fasi svolte per iscritto.

Torino

Già con il protocollo del 10 aprile definito tra il Tribunale e l’Ordine degli avvocati a Torino è stata regolata la procedura virtuale per le separazioni consensuali e i divorzi congiunti, ma con alcune peculiarità. Infatti, per evitare un «eccesso di depositi telematici», per i procedimenti già iscritti a ruolo gli avvocati dovranno inviare i documenti con le dichiarazioni delle parti via Pec al tribunale. È possibile anche chiedere la modifica delle condizioni di separazione allegando un file word con le nuove condizioni.

Per le separazioni giudiziali e i divorzi contenziosi, invece, la scelta preferenziale è per l’udienza con collegamento da remoto, da introdurre in modo graduale, a meno che non sia necessaria la trattazione ordinaria per valutare la capacità genitoriale delle parti. Il giudice può anche decidere per la trattazione scritta.

Roma

Al Tribunale di Roma, con il provvedimento del 27 aprile della presidente della sezione Famiglia, Marta Ienzi, sono state individuate le cause prioritarie: dovranno essere trattate quelle molto conflittuali o con un coniuge senza mezzi di sostentamento, mentre le altre saranno rinviate.

Via libera, poi, all’udienza di separazione o divorzio tramite trattazione scritta: le parti devono trasmettere note scritte con le istanze e le conclusioni al tribunale entro le 12 del giorno prima dell’udienza e il giudice emetterà i provvedimenti provvisori e urgenti. In alternativa, se il giudice lo ritiene, l’udienza presidenziale si può tenere anche con collegamento da remoto.

Quanto alle modifiche delle condizioni di separazione o divorzio, la trattazione sarà rinviata a meno che non ci siano eccezionali ragioni di urgenza.

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