Civile

La Consulta boccia il Dl Salvini: migranti ammessi all’anagrafe

di Marco Ludovico

«Irragionevole» escludere l’iscrizione all’anagrafe comunale per i richiedenti asilo. Ieri la Corte costituzionale ha bocciato la a previsione del decreto legge proposto dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il tavolo di lavoro al Viminale per la revisione dei decreti sicurezza, presieduto da Luciana Lamorgese, è slittato per impegni dei componenti in Parlamento. L’intesa sulla revisione dei decreti potrebbe essere sancita nella nuova riunione martedì prossimo. Ma il segnale della Consulta è forte. Nella bozza di testo messo a punto al ministero dell’Interno il ripristino dell’anagrafe per i richiedenti asilo c’è. L’indicazione dei giudici costituzionali arriva dopo le questioni di illegittimità sollevate da diversi tribunali.

La norma è incostituzionale per «violazione dell’articolo 3 della Costituzione sotto un duplice profilo: per irrazionalità intrinseca, poiché la norma censurata non agevola il perseguimento delle finalità di controllo del territorio dichiarate dal decreto sicurezza - osserva la Consulta - e per irragionevole disparità di trattamento, perché rende ingiustificatamente più difficile ai richiedenti asilo l’accesso ai servizi che siano anche ad essi garantiti».

L’effetto politico indotto dalla decisione è scontato: Pd, Leu e Iv vogliono chiudere sulla revisione dei decreti Salvini. Ma i tempi del Parlamento con la pausa estiva sconsigliano di presentare il decreto legge, durata 60 giorni, adesso: la conversione in legge sarebbe a rischio. Si andrà dunque a settembre su un testo, con buona probabilità, condiviso già la prossima settimana, se non insorgono frizioni politiche nuove.

Il dilemma vero, in realtà, è un altro, e per nulla secondario. Se, cioè, il decreto legge sull’immigrazione sarà licenziato prima delle elezioni regionali fissate per il 20 e 21 settembre, come chiederanno le forze di centrosinistra, o dopo, come potrebbe pretendere M5S. Con l’aggiunta di un possibile esito di quelle votazioni critico sulla tenuta della maggioranza di governo fino a far saltare anche l’intesa raggiunta a luglio sulla revisione dei decreti Salvini. Nella bozza di testo messo a punto al Viminale c’è anche l’abolizione delle megamulte fino a un milione di euro per le navi Ong, con l’illecito non più amministrativo ma penale: sarà il magistrato a decidere e non il prefetto come avviene ora. C’è poi l’ampliamento dei permessi speciali a chi rischia di subire «trattamenti inumani e degradanti» nel proprio Paese, il dimezzamento dei tempi di trattenimento nei Cpr da 180 a 90 giorni, l’allargamento dell’accoglienza nel Siproimi (sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati, ex Sprar).

Le modifiche, conferma Lamorgese, «arriveranno in tempi brevi e potrebbero anche andare oltre i rilievi del presidente Mattarella». Il ministro dell’Interno ha poi rilanciato l’allarme sul rischio di tensioni in autunno. «Tra settembre e ottobre - spiega - vedremo gli esiti di questo periodo di grave crisi economica. Vediamo negozi chiusi, cittadini che tante volte non hanno nemmeno la possibilità di provvedere ai propri bisogni quotidiani. Il Governo ha posto in essere tutte le iniziative necessarie per andare incontro a queste esigenze, ma il rischio è concreto». Forze di polizia e intelligence sono già in allerta.

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