Civile

Chi allontana i nonni dai bambini può perdere la responsabilità di genitore

di Giorgio Vaccaro

Il diritto del nipote minorenne di essere sentito. L’estensione delle tutele anche ai nonni non biologici. Il limite dell’interesse del minore e la necessità di valutare l’idoneità degli ascendenti a svolgere il loro ruolo educativo. E il rischio, per i genitori che ostacolano il rapporto tra i loro figli e i nonni, di sanzioni pesanti, inclusa la decadenza dalla responsabilità genitoriale.

Sono alcuni dei principi stabiliti dai giudici, chiamati a delineare i confini e il contenuto del diritto degli ascendenti di «mantenere rapporti significativi con i nipoti minorenni», previsto dall’articolo 317-bis del Codice civile, introdotto con la legge 154/2013. La norma dispone anche che l’ascendente al quale sia impedito l’esercizio del diritto può ricorrere al giudice del luogo di residenza abituale del minore, affinché siano adottati i provvedimenti più idonei, sempre rispettando «l’esclusivo interesse del minore». Controversie che sono state attribuite alla competenza del Tribunale per i minorenni.

Va sentito il nipote
Quando il diritto dell’ascendente è messo in discussione, la Cassazione ha stabilito (ordinanza 16410/2020) che occorre sentire il nipote minorenne; altrimenti vengono violati il principio del contraddittorio e i diritti del minore, se l’ascolto non è stato escluso con una specifica motivazione sull’assenza di discernimento, tale da giustificarne l’omissione.

Inoltre, la legittimazione attiva ad avere la tutela prevista dall’articolo 317-bis del Codice civile è stata riconosciuta anche all’ascendente non legato biologicamente ai nipoti: per chiedere il riconoscimento del diritto a «mantenere rapporti significativi con i nipoti minorenni» basta l’esistenza in concreto di «un ambito familiare nel quale i nipoti riconoscevano pacificamente, a fianco del nonno biologico, la figura della “nonna acquisita”». Questo in base alla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, che ha ampliato il concetto di famiglia (articolo 8 della Convenzione), dando rilievo, oltre che alle relazioni basate sul matrimonio, anche agli altri legami familiari, purché producano rapporti stabili con i minori.

La tutela del minore
Quello dei nonni è stato definito un “diritto pieno” nei confronti di terzi, ma è limitato, secondo una più rigida interpretazione, dall’«esclusivo interesse del minore». Ma il riconoscimento del diritto dell’ascendente a mantenere rapporti significativi con il nipote minorenne tende a tutelare proprio il minore che, altrimenti, non avrebbe strumenti per difendersi da un contesto familiare che lo allontana dai nonni, privandolo di legami fondamentali per la sua crescita.

Lo ha riconosciuto la Cassazione con la sentenza 5097/2014, per cui nei giudizi dove si controverte dell’esercizio del diritto degli ascendenti «è in gioco una parte importante dei rapporti affettivi ed educativi del minore, in quanto la contrapposizione del padre ai congiunti del ramo materno, comporta la rescissione, nella fase evolutiva della formazione della personalità dei minori, di una sfera affettiva e identitaria assolutamente significativa». Tanto che, prosegue la Cassazione, il genitore che impedisce l’esercizio del diritto del minore a conservare rapporti significativi con gli ascendenti è sanzionabile, in base all’articolo 330 del Codice civile, con la decadenza dalla responsabilità genitoriale.

La Cassazione
Infine, la Cassazione, con la sentenza 19779/2018, ha riconosciuto la ricorribilità di fronte alla stessa Corte di legittimità del provvedimento emesso in sede di reclamo contro il decreto del Tribunale per i minorenni, come giudice del merito. Dopo una iniziale limitazione, infatti, ha preso il sopravvento, osserva sempre la pronuncia, una chiave di lettura che afferma la ricorribilità in Cassazione nelle materie che hanno «una significativa incidenza sui diritti di natura personalissima di primario rango costituzionale».

Infatti, di fronte a misure come la decadenza dalla responsabilità genitoriale o la compressione del diritto di visita dei nonni, la revocabilità e la modificabilità a tutto campo da parte del giudice del merito, deve lasciare il campo alla possibilità di ottenere una pronuncia risolutiva della Cassazione in base all’articolo 111 della Costituzione, perché questa soluzione è più rispondente all’esigenza di certezza dei rapporti familiari.

Le decisioni dei giudici nazionali e internazionali

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©