Penale

Fase 2: Tribunali e Corti d’Appello a scartamento ridotto

di Patrizia Maciocchi

Una fase 2 che assomiglia troppo alla uno. Con cause penali trattate che oscillano dal 20% al 25% rispetto alle iscritte. Una percentuale che scende al 15% nel civile. Questo almeno è quanto emerge dai dati forniti dall’Osservatorio delle Camere penali italiane e dall’Unione camere civili. Il report è il risultato di un monitoraggio, fatto dalle 131 camere penali presenti sul territorio e dalle 93 civili, su quanto sta accadendo nei tribunali. I dati dei penalisti, relativi al periodo dal 12 al 20 maggio, evidenziano una condizione di stallo, con poche eccezioni. Una nota dolente sono i tempi dei rinvii fissati in genere tra settembre 2020 e gennaio 2021. Anche se non mancano casi eclatanti come Grosseto e Siena dove si va al 2023 o al 2024.

Basso, in genere il numero di udienze trattate rispetto a quelle fissate. Ad Ancona il Tribunale ha una media di 20 udienze su 200, mentre a Bologna si va a due velocità, con i 32 processi a ruolo su 38, svolti dal collegiale, e i 188 del monocratico su 656. In corte d’Appello a Cagliari si sono celebrati tre processi, in Tribunale 30 nel collegiale, 127 nel monocratico. Le udienze da remoto ci sono solo se l’imputato è detenuto.

Zero udienze da remoto invece per Genova, Locri, Palmi e Potenza. Tutto fermo a Campobasso dove, per Tribunale e Corte d’Appello le udienze riprenderanno il 1° giugno in presenza.

Il 1° giugno è una data importante anche per Firenze. In Corte d’appello si prevede di ripartire al 100% a fronte dell’attuale 40%, mentre il Tribunale ha trattato 40 procedimenti su 200. Solo 253 udienze svolte a Bari sulle 1100 fissate.

A Genova il Tribunale privilegia i riti alternativi e le udienze di discussione e rinvia il resto.

Lavora a pieno regime la Corte d’Appello dell’Aquila, a differenza di Lecce, dove il Tribunale ha svolto solo le udienze con i detenuti.

Celebra tutte le cause fissate la Corte d’Appello di Palermo, mentre va scartamento ridotto il Tribunale.

A Roma, dove si lavora senza protocolli, sono stati celebrati 366 processi in otto giorni in nove sezioni. Come termine di paragone, il report dell’Ucpi, usa la performance della X sezione che ha trattato 45 udienze su 223, mentre sono 33 i processi celebrati in Corte d’Appello. Il Tribunale rinvia anche aprile 2021.

A Milano la criticità evidenziata riguarda Gip e giudici di pace, con udienze tutte rinviate tranne la trattazione necessaria. Per i civilisti, secondo il dato raccolto dalle 93 camere sul territorio, è stato fissato circa il 15% dei procedimenti.

E non mancano iniziative discrezionali. Come quella adottata dal giudice della prima sezione civile del Tribunale di Messina, che ha concesso per le memorie, a pena di inammissibilità, un massimo di due pagine per 24 righe ciascuna, carattere 14. «Non esiste nessuna norma né un protocollo che detti dei limiti per le memorie che devono essere certamente non prolisse e chiare - dice il presidente dell’Unione camere civili, Antonio De Notaristefani - ma nel caos c’è chi si muove con equilibrio e chi si fa prendere da un delirio di onnipotenza».

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