Professione e Mercato

Cloud e cybersecurity: bonus alle Stp del Mezzogiorno

di Flavia Landolfi

Ci sono anche i professionisti tra i beneficiari delle misure a favore delle Pmi del Mezzogiorno per lo sviluppo tecnologico e l’innovazione. Lo stabilisce il decreto ministeriale 30 ottobre 2019 approdato sulla «Gazzetta Ufficiale» n.297 del 19 dicembre. Sul piatto 265 milioni destinati alle regioni in via di sviluppo, e cioè Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

Alle agevolazioni possono concorrere sia i professionisti iscritti a un Albo, sia quelli inseriti nell’elenco del Mise, ex legge 4/13. Ma di fatto saranno utilizzate soprattutto dalle società tra professionisti, visto che la soglia minima dell’investimento per accedere alle agevolazioni è fissata in 400mila euro (che diventa di 200mila nel caso delle sinergie tra progetti di investimento). Tra gli altri requisiti c’è quello del regime di contabilità ordinaria e di due dichiarazioni dei redditi che soddisfino i criteri di adeguatezza economico-patrimoniale richiesti in fase di valutazione delle proposte.

Obiettivo tecnologie
La misura sostiene gli investimenti innovativi «finalizzati a consentire la trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa (e del professionista, ndr) mediante l’utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti il piano Impresa 4.0» e indirizzare i beneficiari «verso il paradigma dell’economia circolare con l’adozione di soluzioni in grado di rendere il processo produttivo più sostenibile».

Calato nella realtà dei professionisti, come ha spiegato il Mise al Sole 24 Ore, il bonus può «sostenere programmi di investimento consistenti nell’acquisto di attrezzature e programmi informatici per consentire la trasformazione tecnologica e digitale del proponente». Tra queste il cloud, big data e cybersecurity.

La soglia del bonus
Per quanto riguarda lo sbarramento di accesso al bonus, «la misura prevede che la soglia minima di 400mila euro possa essere raggiunta mediante la sommatoria delle spese connesse ai singoli programmi di investimento proposti dai soggetti aderenti alla rete, a condizione che ciascun programma preveda comunque spese ammissibili non inferiori a 200mila euro: tale possibilità può favorire, oltre che le Pmi, anche quei soggetti che svolgono attività libero professionali in forma autonoma o attraverso le società tra professionisti».

Le agevolazioni sono concesse per un massimo del 75% delle spese ammissibili in un mix di contributi tra conto impianto e mutuo bancario (l’intensità delle singole voci varia in base alle dimensioni del soggetto proponente). Per la presentazione delle domande bisognerà aspettare l’apertura di due distinti sportelli, avviati con altrettanti provvedimenti ministeriali, a distanza di almeno sei mesi l’uno dall’altro.

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