Professione e Mercato

Arbitrato d’investimento, gara mondiale a Milano

di Marta .Casadei

In Italia cresce l’attenzione verso la risoluzione arbitrale diretta delle controversie tra imprese e Stati in materia di investimenti diretti esteri, il cosiddetto arbitrato d’investimento.E proprio a questo tema, tra pochi giorni, viene dedicata la prima competizione italiana rivolta agli studenti universitari di tutto il mondo.

L’evento, che si terrà il 14 e il 15 febbraio, si intitola «Milan investment arbitration pre Moot» ed è organizzato da Dla Piper, in collaborazione con l’Università degli studi di Milano e la sezione milanese della Corte europea di Arbitrato. Non è un appuntamento fine a se stesso, ma una tappa verso il Moot, il tribunale sull’arbitrato degli investimenti di Francoforte, la competizione studentesca più importante nel settore della legge sulla protezione degli investimenti.

«Gli avvocati del nostro studio hanno allenato e allenano la squadra della Statale di Milano, l’unica italiana che partecipa al Moot di Francoforte. Così abbiamo pensato di lanciare un evento italiano per avvicinare i giovani talenti al mondo del lavoro e della competizione internazionale», spiega Federica Bocci, avvocato Litigation&Regulatory di DlaPiper che ha lavorato all’evento proprio insieme a Milena Tona, avvocato dello stesso dipartimento e coach della squadra della Statale.

Dieci squadre
I partecipanti, 50 da tutto il mondo, divisi in 10 squadre, si affronteranno nello specifico sui problemi procedurali nelle controversie di diritto internazionale in materia di investimenti. «Questo tipo di controversie - dice Stefano Modenesi, partner Litigation&Regulatory di Dla Piper - si verificano, per esempio, quando un privato fa causa a uno Stato qualora la condotta dello Stato abbia danneggiato o reso meno remunerativo l'investimento stesso, così da cagionare un danno all'investitore. L’arbitrato di investimento è una materia specifica, con una casistica inferiore rispetto a quella dell’arbitrato commerciale, e le università italiane stanno iniziando a occuparsene di più rispetto al passato».

Il pre-Moot,in questo senso, rappresenterà un’opportunità per gli studenti: «Misurarsi con un’attività di retorica dell’advocacy nelle università italiane non è così comune - continua Modenesi -; la nostra competizione, quindi, per gli studenti è una chance per cimentarsi in una simulazione verosimile». Mentre per gli studi un modo per entrare in contatto con giovani talenti da “tenere d’occhio”.

A livello concreto, durante la due giorni milanese, le squadre (composte da studenti tra i 20 e i 25 anni) esporranno le proprie tesi davanti a un tribunale arbitrale composto da specialisti italiani e internazionali.

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