Professione e Mercato

Lo studio legale scommette sul futuro con le start up

di Elena Pasquini

Law firm al fianco delle startup, “sentinelle” del mercato che verrà. Un modo per incontrare il futuro attraverso chi cerca di inventarne le forme. I percorsi sono diversi: dalla consulenza pura alla partnership fino alla realizzazione di laboratori, incubatori del progetto. Similare l’approccio, che vede i professionisti “contaminarsi” nel rapporto con gli startuppers e diventare, talvolta, parte del processo creativo. Il risultato? Prodotti pensati o personalizzati per lo studio, maggiore trasversalità tra practice, sviluppo del cliente.

«Intercettare in anticipo i trend culturali delle imprese permette di impostare strategie vincenti sul mercato» conferma Gabriele Cuonzo dello studio Trevisan & Cuonzo, specializzato in proprietà intellettuale e diritto commerciale che nel 2013, su proposta dell’avvocato Sasha Picciolo, avviò il progetto 4Innovation. Da allora 110 le newco affiancate. Deriva da questa consulenza circa il 2% del fatturato ma, sottolinea Cuonzo, è l’opportunità di esplorare «il futuro delle mentalità imprenditoriali» a muovere il progetto: «Oggi molti clienti multinazionali ci chiedono di collaborare a creare piattaforme. Il rapporto non è più verticale, si evolve verso lo scambio reciproco».

Una relazione win-win
Più gli startupper possono sviluppare l’idea e renderla redditizia, più l’advisoring acquisisce valore, soprattutto immateriale. «L’affiancamento alle start up è una bella palestra per i nostri giovani in studio – afferma Andrea Messuti, partner di Lca e coordinatore del dipartimento di emerging companies & venture capital – Si confrontano con la gestione di un cliente spesso di età loro similare e velocizzano la comprensione delle esigenze che poi, grazie al coordinamento dei senior, si sviluppano in attività di cross-fertilization». Lo studio, advisor di HFarm da quando era prevalentemente un incubatore, ha nel campus un ufficio su cui ruotano circa otto persone. Il turbinio di idee ascoltate e perfezionate sviluppa l’approccio alle innovazioni e il presidio del mercato tech. Oltre alla possibilità di inserire in studio, personalizzate, soluzioni immaginate per altri mercati e clienti. A volte, c’è anche l’investimento in equity. «Ma su iniziative già validate da specialisti del settore» dice Messuti, raccontando come funziona il veicolo Lca Venture.

Dallo studio al cliente
E se la soluzione legaltech non si trova nemmeno nelle startup? Oltre al fondo di venture capital, c’è l’opzione Lab. Una soluzione più nelle corde degli studi globali che da tempo assistono alla ricerca nel campo di soluzioni tecnologiche per ottimizzare le procedure e che centralizzano l’investimento in una unica sede . «Sviluppatori in-house collaborano a stretto contatto con i professionisti» spiega Alessandro De Nicola, senior partner Orrick. In Italia, l’ attenzione all’innovazione ha portato, grazie a Ivan Rotunno, allo sviluppo di un progetto e di quattro tool per le imprese clienti: MrOwhistle per la gestione delle segnalazioni ex Dlgs 231/2001; Dpo center per il data protection officer; Easy2check e Legal2Manage per la compliance aziendale.

In Freshfields Bruckhaus Deringer, (la più innovativa firm in Europa secondo FT Innovative Lawyer Awards), i collaboratori entrano nell’Innovation team – quartier generale a Berlino - su base progettuale. A guidarlo sono Gerrit Beckhaus, Lukas Treich, Sonia Awan (Lab Leadership) con Adam Ryan (Chief Legal Innovation Officer). Un caso riguarda il tool Kira per l’analisi rapida dei contratti attraverso l’intelligenza artificiale. Lo studio lo ha ottimizzato con l’azienda produttrice del software per le proprie esigenze, anche grazie alle informazioni acquisite nell’utilizzo concreto, in particolare in grandi azioni collettive .

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