Professione e Mercato

Numero fatture e prestazioni: l’errore pregiudica i vantaggi

di Nicola Forte

Il modello Isa a prestazioni adottato per 12 categorie professionali a partire da quest’annoo è più idoneo a tenere conto dell’effettivo incasso dei compensi. In pratica, se il compenso fatturato (o non ancora fatturato) non è stato ancora incassato, non concorrerà a determinare il valore finale. Prima ancora di capire come impatterà la situazione di emergenza sanitaria sugli Isa (probabilmente quelli del 2021) è essenziale, intanto, che i dati contenuti negli Isa 2020 siano indicati dai professionisti con estrema puntualità.

Il compenso medio
Il compenso medio va determinato per ogni tipologia di prestazione. Poi i compensi complessivi per ciascuna tipologia di prestazione devono essere suddivisi per il numero delle prestazioni. Se il numero delle prestazioni è sovrastimato, si rischia di danneggiare il professionista contribuente:  il compenso medio risulterebbe inferiore a quello effettivo e potrebbe scendere anche al di sotto del minimo provinciale, causando una diminuzione del valore finale dell’Isa.

Ad esempio, è un errore far coincidere il numero delle prestazioni con il numero delle fatture emesse. Il professionista potrebbe aver percepito due acconti ed il saldo finale: pur avendo emesso tre fatture, la prestazione è unica. Quindi il compenso medio risulta essere più elevato.

In alcuni casi, la stessa prestazione è composta da più fasi, ciascuna autonoma dall’altra, ma tutte concorrono alla medesima prestazione professionale. Se, ad esempio, viene conferito un incarico per un contenzioso tributario ad un commercialista, la prestazione professionale può comprendere: lo studio della pratica, la presentazione di un’istanza di autotutela e di una istanza di adesione, nonché l’eventuale contradditorio con l’agenzia delle Entrate, la presentazione del reclamo/mediazione, la stesura del ricorso e la partecipazione alla discussione davanti alla Commissione tributaria. Tutte prestazioni che devono essere considerate unitariamente.

Parametri territoriali
Inoltre all’interno di ciascuna nota metodologica degli Isa vengono indicati i valori minimi per ogni singola provincia e per ciascuna tipologia di prestazione. Ad esempio, per un commercialista che opera nella provincia di Teramo il compenso minimo per una consulenza tecnica di parte ammonta a 1.182 euro; per una consulenza tecnica d’ufficio 1.158 euro; per un incarico giudiziale 1.231 euro. Ma la linea di demarcazione tra l’attività svolta dal Ctu e quelle avente ad oggetto l’incarico giudiziale non è così netta. Attenzione a non confondere le prestazioni in quanto essendo diversi i valori minimi, eventuali errori possono incidere sulla stima. Ad esempio, l’attività di custodia affidata dal giudice è un incarico giudiziario, che ha natura diversa rispetto all’attività svolta dal Ctu.

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