Professione e Mercato

Grandi studi legali già in manovra nel settore M&A

di Elena Pasquini

Occhi puntati sull’autunno per la ripresa del mercato M&A. Dopo un primo semestre 2020 in forte rallentamento – anche per i deal già avviati – gli studi legali riorganizzano i team restructuring e corporate M&A.

La pandemia ha portato l’M&A italiana, secondo i dati Mergermarket, a soli 3,5 miliardi di euro nel secondo trimestre dell’anno: il valore più basso dal 2011. All’orizzonte nessun cambio di rotta, per la società di analisi. Più ottimisti i legali d’impresa: nell’aria la possibilità di un incremento del numero di operazioni M&A, con minor valore unitario. Pur nell’incertezza del mercato, dovrebbero riprendere prima i private deals, poi i fondi, potenzialmente a prezzi vantaggiosi per gli investitori. Nel 2021 il ruolo da protagonista potrebbe passare al mondo delle ristrutturazioni aziendali, anche in termini di rifinanziamento e di bilancio.

Economie di scala
«Lato acquirenti, nei prossimi mesi si cercheranno soprattutto economie di scala, anche nel settore family business – afferma Fabrizio Acerbis, managing partner di PwC Tls -. Lato venditori, ci aspettiamo parta prima la riorganizzazione di investment portfolios messi a rischio dalla pandemia, piuttosto che operazioni di vendita dell’asset familiare da parte della proprietà, magari pienamente attiva in azienda». Dopo l’arrivo di Ilaria Zingali nel Restructuring e insolvency, il dipartimento di Fiscalità della crisi d’impresa di PwC TLS ha accolto Giulio Andreani (esperto del Sole 24 Ore, ndr) e il suo team, avvocato tra i maggiori esperti italiani del settore. « Abbiamo condiviso una medesima visione dei bisogni degli imprenditori in una prospettiva di lungo periodo, oltre la contingenza dettata dalla crisi di questi mesi», conclude Acerbis.

M&A e ristrutturazioni giocheranno un ruolo chiave anche nell’ampliamento della branch italiana di Squire Patton Boggs, lo studio Usa arrivato in Italia a inizio anno con un team, ex Curtis Mallet Prevost, formato da Galileo Pozzoli, Daniela Sabelli, Ian Tully e Fabrizio Vismara. «I candidati prescelti nel breve termine dovranno essere probabilmente adattabili e avere un’ampia base di competenze da portare ai clienti – sottolinea Pozzoli, managing partner Italia –. Nonostante un necessario rallentamento del processo, il piano è di creare una piattaforma full service nel fiscale, contenzioso, arbitrato e M&A», sfruttando le specializzazioni esistenti e l’integrazione con le giurisdizioni in cui opera la firm.

Incrocio di competenze
L’ultimo quadrimestre dell’anno si navigherà in mare aperto e le insegne si organizzano di conseguenza. Anche con l’avvio di nuove avventure professionali, come quella della boutique dedicata alla consulenza alle imprese, Unistudio Legal & Tax, che unisce avvocati e commercialisti.

Per affrontare la sfida si incrociano competenze complementari. La consulenza in organizzazione e direzione aziendale di Renato Capanna, per esempio, in Bacciardi and Partners affianca quella legale del managing partner Lorenzo Bacciardi nel dipartimento Corporate finance e Merger & Acquisition dello studio. In Andersen è stato invece il team restructuring a essere rafforzato con l’ingresso di Alessandra Nodari. Oppure si affidano nuove responsabilità con l’ingresso nell’equity per Michele Santocchini, commercialista in Baker McKenzie o con l’avanzamento di carriera per Iacopo Fontana, Antonio Palazzolo (soci) e Francesca Brilli (senior counsel) in Legance.

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