Civile

Fondazioni bancarie: l'Irpeg è dimezzata se dimostrano che l'attività è non-profit

Giampaolo Piagnerelli

La fondazione bancaria che detiene una partecipazione minoritaria in una banca, per potere usufruire dell'aliquota Irpeg dimezzata, deve dimostrare con prove concrete che ha effettuato attività con scopi di beneficienza, educazione e ricerca.

Posizione della Corte - La Cassazione - con la sentenza n. 2616/20 - ha così dato ragione alle Entrate che avevano contestato la sentenza della Commissione tributaria regionale dalla quale non emergeva che lo scopo unico e istituzionale della Fondazione non fosse il perseguimento di utili. Sul punto la Corte ricorda che le Sezioni unite hanno precisato che la prova dell'attività deve essere fornita mediante la produzione di estratti dei libri contabili e idonee certificazioni del collegio dei revisori o del collegio sindacale delle società partecipate. Pertanto tale verifica postula un'indagine sull'esercizio in concreto dell'attività di impresa, non limitata ai modi di gestione della partecipazione di origine, ma estesa all'attività complessivamente esercitata dalla funzione nell'anno d'imposta. La Suprema Corte ha rilevato, inoltre, che in base all'orientamento consolidato di questa Corte, sussiste una presunzione di esercizio di impresa bancaria in capo ai soggetti che, in relazione all'entità della partecipazione al capitale sociale, sono in grado di influire sull'attività dell'ente creditizio.

La fruizione delle agevolazioni. Comunque la fruizione delle agevolazioni fiscali per gli enti considerati sussiste solo a seguito della dimostrazione di aver in concreto svolto un'attività per l'anno d'imposta rilevante, di prevalente o esclusiva promozione sociale e culturale, anzichè quella di controllo e governo delle partecipazioni bancarie, di entità consistente anche se non maggioritarie.

Corte di cassazione - sezione V civile - Sentenza 5 febbraio 2020 n. 2616

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©