Civile

Lettera dell’Amt: «Per noi nessun aiuto»

di Redazione Norme

I 3.200 giudici tributari sono stati “dimenticati” dal Dl Cura Italia. La richiesta di distribuire sull’intera categoria - incluso il personale di segreteria - quella parte di contributo unificata di solito erogata alle commissioni virtuose non è passata, pur essendo a costo zero per lo Stato. Da qui la decisione del presidente dell’Amt, Associazione magistrati tributari, Daniela Gobbi e del presidente dellOsservatorio tributario permanente Ennio Sepe di scrivere una lettera al presidente del Consiglio Conte e al ministro dell’Economia Gualtieri. «Ancora una volta i giudici tributari sono figli di un Dio minore e la giustizia tributaria la cenerentola delle “giustizie”, nonostante che nelle aule delle Commissioni tributarie si dibatta un contenzioso del valore di circa trentasette miliardi di euro» si legge nella lettera, infatti, a differenza di quanto disposto per gli altri giudici onorari... «nulla viene riconosciuto, per la perdita dei compensi, ai giudici tributari ai quali ancora una volta è stato riservato un trattamento sperequato rispetto agli altri giudici». E non si tratta di compensi elevati; 311 euro mensili più 26 euro a sentenza, a lordo delle imposte. «Perché questa opposizione ad una misura economica che, a differenza di tutte le altre, non comporta alcun onere di spesa? » chiedono Gobbi e Sepe. «Tanto più - aggiungono - che si richiede ai giudici tributari, in casi di urgenza, di tenere, in periodo di sospensione, le udienze cautelari, per le quali tuttavia non è previsto alcun compenso». La missiva si conclude con una domanda: «Non ritenete che anche i giudici tributari meritino considerazione da parte del Governo e del Ministero, almeno in una contingenza così drammatica per il nostro Paese?».

I 3.200 giudici tributari sono stati “dimenticati” dal Dl Cura Italia. La richiesta di distribuire sull’intera categoria - incluso il personale di segreteria - quella parte di contributo unificata di solito erogata alle commissioni virtuose non è passata, pur essendo a costo zero per lo Stato. Da qui la decisione del presidente dell’Amt, Associazione magistrati tributari, Daniela Gobbi e del presidente dellOsservatorio tributario permanente Ennio Sepe di scrivere una lettera al presidente del Consiglio Conte e al ministro dell’Economia Gualtieri. «Ancora una volta i giudici tributari sono figli di un Dio minore e la giustizia tributaria la cenerentola delle “giustizie”, nonostante che nelle aule delle Commissioni tributarie si dibatta un contenzioso del valore di circa trentasette miliardi di euro» si legge nella lettera, infatti, a differenza di quanto disposto per gli altri giudici onorari... «nulla viene riconosciuto, per la perdita dei compensi, ai giudici tributari ai quali ancora una volta è stato riservato un trattamento sperequato rispetto agli altri giudici». E non si tratta di compensi elevati; 311 euro mensili più 26 euro a sentenza, a lordo delle imposte. «Perché questa opposizione ad una misura economica che, a differenza di tutte le altre, non comporta alcun onere di spesa? » chiedono Gobbi e Sepe. «Tanto più - aggiungono - che si richiede ai giudici tributari, in casi di urgenza, di tenere, in periodo di sospensione, le udienze cautelari, per le quali tuttavia non è previsto alcun compenso». La missiva si conclude con una domanda: «Non ritenete che anche i giudici tributari meritino considerazione da parte del Governo e del Ministero, almeno in una contingenza così drammatica per il nostro Paese?».

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