Civile

Bruxelles promuove il sostegno agli autonomi

di Patrizia Maciocchi

Nello stesso giorno in cui la Commissione Ue promuove le misure italiane di sostegno ai lavoratori autonomi, colpiti dalla pandemia, i giovani professionisti scendono in piazza perché esclusi dal fondo perduto. L’ok di Bruxelles riguarda il regime in favore del business minore e degli autonomi, danneggiati a causa del Covid-19 per 6,2 miliardi. Trasferimenti a fondo perduto - che interessano tutti i settori tranne la finanza e la pubblica amministrazione - ai quali chiedono di poter accedere anche i professionisti iscritti agli Ordini. Per l’estensione del beneficio sono scesi in piazza i giovani professionisti iscritti all’albo. Un sit in davanti a Montecitorio, con una partecipazione limitata a cento under 40, in rappresentanza di notai, avvocati, architetti, consulenti del lavoro, ingegneri, periti industriali e assistenti sociali. Una richiesta di attenzione rivolta alle istituzioni che si è tradotta in una manifesto, con cinque punti, consegnato ai politici intervenuti alla manifestazione. E un punto importante riguarda proprio l’estensione alla categoria delle misure già previste per sostenere le imprese in difficoltà come il contributo a fondo perduto. Nei desiderata dei più giovani anche un alleggerimento della pressione fiscale. In una fase in cui molti lavoratori autonomi non saranno in grado di versare al fisco il saldo e l’acconto per i redditi del 2019, data la forte e progressiva riduzione del fatturato dovuto al lockdown, si chiede di rinviare i pagamenti al 2021 rateizzandoli. Altro intervento auspicato è un colpo di spugna definitivo sul versamento, da parte del sostituto d’imposta, della ritenuta d’acconto per i professionisti obbligati a fatturazione elettronica. Per finire, sul fronte fisco, c’è la richiesta di ampliare la fascia di titolari di partita Iva che possono accedere al cosiddetto regime forfetario.

Sul piatto i giovani mettono la forza dei numeri: sono il 40% dei 2,3 milioni di professionisti iscritti a un albo. «La competenza e la presenza capillare degli ordini sul territorio - dice il presidente dei giovani consulenti del lavoro Fabrizio Bontempo - potrebbe essere utile per un’opera di semplificazione di norme oscure e lacunose il cui risultato è l’inefficienza e l’inefficacia: come dimostrato dai tempi irragionevoli di erogazione delle varie casse integrazioni». Nel mirino dei giovani anche l’abolizione delle tariffe professionali. Una misura - si sottolinea nel documento - che non è stata certo utile per raggiungere l’obiettivo di un lavoro giusto e non sfruttato . La sola via per scongiurare il rischio dell’emigrazione professionale, che potrebbe riguardare il 20% degli under 40.

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