Penale

«Banca Julius Bär con gravi carenze sull’antiriciclaggio»

di Alessandro Galimberti

«Gravi carenze nella lotta contro il riciclaggio di denaro». Con un comunicato ufficiale che non fa ricorso a giri di parole la Finma - la Consob svizzera - ha reso noto di aver rilevato gravi violazioni nel sistema di prevenzione di Julius Bär, nota banca privata zurighese, molto presente anche nel Canton Ticino, terza banca sistemica della Confederazione. I rilievi dell’authority sono relativi a filoni di indagine per corruzione che avevano toccato da un lato la Fifa (federazione internazionale di calcio) e sull’altro versante la compagnia petrolifera statale venezuelana Petróleos de Venezuela.

Secondo la Finma tra il 2009 e l’inizio del 2018 la banca non avrebbe adottato le corrette regole antiriciclaggio in occasione di alcune operazioni finanziarie collegate a questi presunti casi di corruzione. L’autorità di vigilanza elvetica - che assomma i compiti da noi ripartiti tra la Consob e la Banca d’Italia - ha imposto alla Julius Bär l'adozione di misure idonee all’attuazione degli obblighi antiriciclaggio sanciti dalle norme della Confederazione e conformi agli standard internazionali del Gafi.

All’istituto elvetico sarà imposto inoltre di dare immediata attuazione delle misure già varate e che sono state approvate dal nuovo management della banca. In un’ottica riparatoria Julius Bär dovrà adeguare i processi di assunzione del personale, il management dei consulenti alla clientela e la politica di remunerazione e sanzionatoria, nonché aumentare l’attenzione anche nell’ambito apicale del proprio consiglio di amministrazione all’applicazione delle procedure e delle regole antiriciclaggio. La Finma ha però riconosciuto il cambio verso dell’attuale management della banca, e la circostanza che le nuove misure adottate siano state portate avanti con determinazione. In Italia pochi giorni fa nel caso dell’inchiesta su Ing Direct è stata addirittura inibita l’attività con nuovi clienti.

Interessanti le misure ulteriori di prevenzione del rischio riciclaggio richieste dalla Finma. La Julius Bär dovrà definire un processo che consenta di individuare i consulenti alla clientela con un portafoglio che comporta rischi superiori di riciclaggio, valutare i rischi identificati e contenerli adeguatamente. La banca dovrà reimpostare la propria politica di remunerazione e sanzionatoria affinché non vengano più offerti incentivi che inducano ad accollarsi rischi eccessivi o a praticare una compliance carente pur di massimizzare i redditi; ed infine la banca dovrà istituire nel consiglio di amministrazione un apposito comitato specializzato in questioni legate alla conduct e alla compliance o allestire un meccanismo analogo. Per ora l’unico divieto imposto fino al ripristino della situazione conforme sarà il divieto di eseguire acquisizioni societarie di grande portata. Per verificare lo stato e la corretta implementazione delle regole e procedure antiriciclaggio l’Autorità ha previsto la nomina di un suo incaricato indipendente per controllare e riferire alla stessa autorità la completa attuazione delle prescrizioni.

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