Professione e Mercato

Per l’Albo sono necessari la laurea e diciotto mesi di praticantato

di Adriano Lovera

L’iscrizione all'Ordine professionale è obbligatoria per ottenere il titolo di consulente in proprietà industriale.

L'Albo è suddiviso in due sezioni: “Marchi” e “Brevetti”. I requisiti e le modalità di iscrizione sono, però, i medesimi: occorre un diploma di laurea, lo svolgimento di 18 mesi di tirocinio all’interno di società di consulenza o dipartimenti di proprietà industriale interni alle aziende e il superamento di un esame d’ammissione.

Due sezioni
In prevalenza, gli iscritti alla sezione Marchi sono laureati in giurisprudenza, mentre nella sezione Brevetti in materie tecnico scientifiche, come ingegneria, chimica, farmacia.

Ci sono numerose università ed enti privati che organizzano corsi di formazione, alcune volte mirati nello specifico al superamento dell’esame, più spesso pensati in modo da rivelarsi utili sia per i neolaureati sia per i professionisti già attivi sul campo. Tra i più noti, c’è il Politecnico di Milano, che organizza ogni anno un corso strutturato in venti giornate, per la preparazione all’esame in materia di brevetti. L’università degli studi di Milano, invece, all'interno del dipartimento di scienze farmaceutiche, organizza un corso di perfezionamento in gestione della proprietà industriale (27 pomeriggi per 112 ore di didattica).

Anche la School of law della Luiss di Roma organizza un corso di perfezionamento in diritto della proprietà industriale (110 ore, lezioni il venerdì pomeriggio e sabato mattina).

Un ente di formazione privato, come Convey, organizza invece un corso annuale di specializzazione caratterizzato dalla possibilità di seguire a distanza tutta la parte teorica (42 web conference), con l’obbligo di presenziare a 8 giornate full time in aula.

Formazione continua
Come tutti i professionisti ordinistici, anche i consulenti della proprietà industriale devono obbligatoriamente tenersi aggiornati con la formazione continua e conquistare crediti ogni anno.

Gli appuntamenti validi per l’ottenimento dei crediti sono segnalati sul sito dell’Ordine (www.ordine-brevetti.it) e molti di questi sono organizzati da associazioni di categoria afferenti al settore, come il Collegio dei consulenti in proprietà industriale (www.ficpi.it), l’Associazione internazionale per la protezione della proprietà intellettuale (https://aippi.it), l’Associazione italiana dei consulenti ed esperti in proprietà industriale di enti e imprese (www.aicipi.it), l’Associazione italiana documentalisti brevettuali (www.aidb.it).

E sempre su iniziativa del ministero per lo Sviluppo economico è partita la misura “Voucher 3I-Investire in innovazione” riservata alle start-up che intendono avanzare una richiesta di brevetto. In questo caso, non basta la semplice abilitazione professionale. Il ministero ha disposto che l’Ordine dei consulenti in proprietà industriale e l’Ordine degli avvocati predispongano un elenco apposito dei professionisti idonei a seguire la pratica per le imprese interessate. «Non appena il Mise emanerà il decreto sulle modalità di attuazione, l’Ordine pubblicherà un avviso di selezione», conclude la presidente dell’Ordine nazionale dei consulenti di proprietà industriale, Anna Maria Bardone.

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