Professione e Mercato

L’immobiliare confiscata alla mafia «garantisce» fornitori e dipendenti

di Nino Amadore

Valutare la reputazione di aziende e soggetti con l'obiettivo di rafforzare il sistema della prevenzione antimafia, salvaguardando la libertà d'impresa e il mantenimento dei livelli occupazionali.

È questo lo spirito della sperimentazione del rating reputazionale digitalizzato di Apart avviata a Palermo dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Ansbc) guidata dal prefetto Bruno Frattasi, che ha scelto l’Immobiliare Strasburgo, azienda sequestrata nel 1993 al costruttore Vincenzo Piazza e oggi in mano allo Stato.

Cinque subrating
Articolato in cinque subrating (area penale, civile, fiscale, lavoro e studi e formazione), il rating reputazionale nel caso dell’Immobiliare Strasburgo coinvolge circa quattrocento tra fornitori, conduttori di immobili (sia a uso commerciale che abitativo) e dipendenti rappresentati dalla Cgil, che ha firmato l’accordo.

«È uno strumento - dicono i liquidatori dell’Immobiliare Strasburgo, Donatella Di Nicola e Fabrizio Abbate - che costituisce un’assoluta innovazione in tema di prevenzione antimafia e anticorruzione, sicurezza, aumento della fiduciarietà delle transazioni, deflazione del contenzioso correlato a illeciti e inadempimenti contrattuali, con funzione di garanzia delle relazioni personali e lavorative di operatori economici, consumatori e utenti».

Il rating può essere rapidamente utilizzato sia per verificare coloro che erano già stakeholder dell’azienda, fornitori, clienti, dipendenti che c’erano all’atto dell’ingresso dell'amministrazione giudiziaria, ma anche in una prospettiva di continuità aziendale per aprire nuovi rapporti.

Uno strumento per gli amministratori giudiziari
«Può diventare, con grande facilità - evidenzia il presidente dell’Inag (Istituto nazionale amministratori giudiziari) Giovanni Mottura - un passaporto reputazionale oggetto di un ologramma immodificabile, uno strumento da tenere nella cassetta degli attrezzi di ogni amministratore giudiziario. Consente di togliere l’aspetto soggettivo alla scelta dell’amministratore giudiziario e predisporre delle prospettive future. Amministratori e manager di aziende ed enti possono finalmente costruire l’efficace esimente delle responsabilità per illeciti amministrativi correlati a fatti dipendenti da reato ai sensi del decreto legislativo 231/2001».

Uno strumento a disposizione della prevenzione antimafia e non solo: Forze di polizia e Agenzie di sicurezza dello Stato possono accedere al database gratuitamente, «così concretizzando un importante risparmio per la spesa pubblica», sottolineano i promotori.

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