Professione e Mercato

Norme sulle professioni al test di proporzionalità

di Valeria Uva

Arriva la valutazione di proporzionalità per le n0rme che impattano sulle professioni regolamentate. Il Consiglio dei ministri ha approvato la scorsa settimana in prima lettura uno schema di Dlgs che recepisce la direttiva Ue 2018/958 , la quale chiede agli Stati europei di effettuare un «test di proporzionalità» prima di introdurre nuove regole nelle professioni.

L’obiettivo di Bruxelles è di evitare restrizioni sproporzionate all’accesso alle professioni regolamentate. Per questo la Ue chiede ai Governi di svolgere il test.

In pratica, prima dell’adozione di norme di legge e regolamentari (anche di modifica di disposizioni esistenti) Governo e Ministeri e Regioni, anche a Statuto speciale , dovranno verificarne l’impatto con una serie di valutazioni racchiuse in un questionario. Da indagare, ad esempio, ci sono i motivi per cui si ritiene di dover intervenire sulle norme, la valutazione dell’impatto delle novità sulla libera circolazione delle persone e dei servizi nella Ue, i rischi per i consumatori legati alle modifiche. Quando si introducono riserve su attività specifiche, poi, è richiesto anche il confronto con misure alternative che abbiano un impatto meno restrittivo. Il tutto sempre per evitare che le modifiche legislative rendano ancora più pesante e ristretto l’accesso alle professioni regolamentate. Il test di proporzionalità va effettuato in anticipo, nella fase di analisi dell’impatto regolamentare. E poi trasmesso all’Antitrust (che sembra non avere potere di veto). Le nuove norme poi vanno inviate anche a Bruxelles.

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