I PALETTI ALL'OBBLIGO DI MANTENIMENTO
Quando il matrimonio è regolato dalla legge italiana, e nonostante le recenti novità in materia, il divorzio si può chiedere dopo la separazione legale. I coniugi non sono obbligati a chiedere la separazione né il divorzio: possono scegliere di rimanere separati soltanto di fatto, sebbene ciò possa creare problemi in futuro, soprattutto se uno di loro si allontana dall'Italia. Il lettore e la moglie potrebbero trovare un accordo, presentare un ricorso consensuale o concludere una negoziazione assistita, determinando, se e in quanto lo ritengano giusto, un contributo a favore della moglie. In mancanza di accordo, e nel caso di separazione giudiziale, la moglie potrebbe fare richiesta di un assegno; in tal caso il giudice dovrebbe applicare i principi normativi e giurisprudenziali consolidati, verificando in primo luogo se la moglie è priva di mezzi propri, adeguati a farle mantenere un tenore di vita analogo a quello goduto durante la convivenza.I dati economici forniti dal lettore evidenziano una sua attuale consistenza reddituale e patrimoniale non idonea a garantire un tenore di vita alto; in particolare, non sembra esserci la possibilità di garantire un assegno con cui la moglie possa prendere in locazione un altro alloggio. La giovane età della moglie, la sua capacità di lavoro e l'eventuale ritorno alla famiglia d’origine potrebbero portare il Tribunale a escludere un assegno. Inoltre, nel caso in cui - a seguito di una separazione giudiziale - alla moglie fosse addebitata la separazione, ella avrebbe diritto solo agli alimenti (lo stretto necessario per vivere) e non al mantenimento, qualora si trovasse in stato di bisogno.Va segnalato, inoltre, che nel nostro ordinamento, nel caso ci siano più persone in stato di bisogno, ad esempio moglie e madre, e risorse insufficienti, è previsto che sia il giudice a decidere, in relazione alla parentela e ai bisogni; e il coniuge viene prima del genitore.Infine, poiché l’assegno divorzile si basa su vari criteri, tra i quali la durata del matrimonio, è ipotizzabile che il contributo al mantenimento eventualmente riconosciuto in fase di separazione, venga ridotto o escluso in caso di divorzio. Una stabile convivenza o un nuovo matrimonio della moglie farebbe comunque cessare il diritto al contributo.
Conto corrente, che succede alla morte dell'intestatario?
di Francesco Machina Grifeo
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