TRASFERTA DEL DIPENDENTE SENZA ANTICIPI «PESANTI»
La questione non è disciplinata espressamente da una norma di legge, la quale si limita ad ammettere il rimborso totale (e in regime di esenzione da contributi e imposte) per le spese documentate legate al pernottamento e ai pranzi, e, pertanto, è tale da legittimare il principio dell’anticipo da parte del lavoratore e il successivo ristoro di tale onere a cura del datore.In ogni caso, in base a un principio di ragionevolezza, e cioè che il lavoratore, a fronte di una normale retribuzione, non può assumersi l’onere di sostenere costi elevati, che incidono notevolmente sul proprio bilancio, va evidenziato che la “regola” della sua azienda è quantomeno singolare, posto che, di solito, almeno alle spese di soggiorno provvede direttamente il datore, negoziando anche vantaggiose convenzioni sul costo del servizio con agenzie o con strutture alberghiere, in considerazione della loro maggiore rilevanza rispetto ai pranzi (per i quali il datore può legittimamente prevedere un “tetto”) e ai taxi o trasporti pubblici.Per quanto poi segnalato circa la carta di credito aziendale, che in realtà opera imputando le spese direttamente all’utilizzatore (cioè al lavoratore) e non al titolare della medesima (cioè l’azienda), si nutre qualche perplessità se ciò possa accadere senza l’esplicito consenso del soggetto al quale sarà addebitata la spesa. In effetti, oltre a un legittimo diniego per tale soluzione, si può ad esempio, suggerire che la carta preveda anche un plafond di scoperto e che l’imputazione delle spese avvenga con scadenze differite, almeno per un periodo pari a quello necessario all’azienda per operare un rimborso nei confronti del lavoratore.Oggi, inoltre, per la movimentazione di somme vi sono soluzioni telematiche che, con i bonifici online, garantiscono trasferimenti di denaro immediati, e quindi si potrebbero concordare meccanismi di giroconto che assicurino un rimborso delle spese praticamente in tempo reale. Se le trasferte sono frequenti e costose (in ragione dei luoghi ove si svolgono), potrebbe essere opportuno chiedere la revisione della prassi aziendale, eventualmente suggerendo (con l’assistenza di operatori bancari o con agenzie di viaggio) soluzioni come quelle prospettate, che evitino al lavoratore l’anticipo di costi considerevoli e consentano all’azienda di monitorarne la correttezza e rimborsare tali oneri.
Conto corrente, che succede alla morte dell'intestatario?
di Francesco Machina Grifeo
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