LA GIUSTA CAUSA OPERA ANCHE DURANTE LA MALATTIA
Ciascuno dei contraenti può recedere dal contratto a tempo determinato qualora si verifichi una causa che non consenta la prosecuzione, anche provvisoria, del rapporto (cosiddetta giusta causa).La giusta causa, in particolare, sussiste in presenza di condotte gravissime del lavoratore (o del datore di lavoro), che compromettono in maniera definitiva il rapporto fiduciario con il datore di lavoro (o il lavoratore).Per tale ragione, l’ordinamento prevede la possibilità, per il datore di lavoro, di licenziare il lavoratore per giusta causa anche durante la malattia.Nell’ambito di un contratto a termine, con l’eventuale accertamento giudiziale della illegittimità del licenziamento per giusta causa intimato, il lavoratore potrebbe chiedere la condanna del datore di lavoro al pagamento delle retribuzioni non percepite dal giorno del licenziamento al termine temporale previsto nel contratto di lavoro, salvo il caso dell’impugnazione del termine.
Conto corrente, che succede alla morte dell'intestatario?
di Francesco Machina Grifeo
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