ESONERO SU PARENTI ASSUNTI SE CI SONO LE «PROVE»
L’assunzione con rapporto di lavoro subordinato del coniuge o di un parente (per esempio, un genitore o un figlio) presenta sempre alcune criticità, legate al fatto che la prestazione di lavoro si presume gratuita, in quanto resa per il sussistere dei vincoli familiari e affettivi. Ove si voglia procedere in tal senso, è necessario che, in caso di eventuali contestazioni circa la genuinità del rapporto di lavoro subordinato, si sia in grado di provare che vi è stato un effettivo assoggettamento del familiare al potere direttivo, organizzativo, gerarchico e disciplinare esercitato da parte del datore di lavoro.
Conto corrente, che succede alla morte dell'intestatario?
di Francesco Machina Grifeo
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