IL DESTINO DEI CREDITI RISCOSSI POST MORTEM
La questione riguarda l'interpretazione delle disposizioni testamentarie, ed è, in ultima analisi, sempre rimessa al parere del giudice.Nella fattispecie concreta, la defunta vantava, alla data di morte, un credito per i canoni non ancora riscossi.Secondo una prima interpretazione, si potrebbe valutare che tale credito sia connesso alla proprietà, e, pertanto, spetti implicitamente agli stessi soggetti destinatari dell'immobile. Ma, secondo una interpretazione alternativa, il credito potrebbe essere aggiunto alle altre proprietà mobiliari della defunta (denaro, titoli, beni personali), e attribuito secondo quanto il testamento dispone relativamente ai beni mobili; ove le disposizioni nulla dicessero, i beni mobili, comprensivi dei crediti, andrebbero assegnati in tre parti uguali: una al fratello vivente, una ai figli della sorella premorta e l'ultima ai figli del fratello premorto.
Conto corrente, che succede alla morte dell'intestatario?
di Francesco Machina Grifeo
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