Amministrativo

Consiglio di Stato, impugnative sospese

di Giuseppe Latour

Nuovi chiarimenti sull’impatto che avranno le indicazioni del Governo sul processo amministrativo. Arrivano con la direttiva del presidente del Consiglio di Stato, Filippo Patroni Griffi, pubblicata ieri.

Nel testo vengono analizzate in dettaglio le modifiche portate dal Dl 23/2020. Quella più rilevante, spiega la nota, riguarda la sospensione dei termini di proposizione dei ricorsi dal 16 aprile al 3 maggio. In questa definizione rientrano tutti gli atti attraverso i quali nel processo amministrativo si introducono nuove domande. Quindi, oltre ai ricorsi, anche i motivi aggiunti e le impugnazioni. Sono, invece, escluse le «mere difese» dal regime di sospensione.

Con il Dl 23/2020 non sono, invece, state disposte proroghe del periodo di sospensione delle udienze: dal 16 aprile, allora, queste attività sono ripartite secondo il regime speciale previsto dal Cura Italia (articolo 84 comma 5). Quindi, niente discussione orale fino al 30 giugno.

Sul punto, però, arrivano alcune precisazioni. Anzitutto, servirebbe una legge che attribuisca a un decreto del presidente del Consiglio di Stato la possibilità di approvare una regola tecnica che consenta di tenere le udienze in videoconferenza, con la partecipazione degli avvocati. Ancora, la possibilità di presentare brevi note fino a due giorni dall’udienza riguarda solo i procedimenti non cautelari.

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