Professione e Mercato

Specializzazioni forensi: crescono i settori, diminuiscono gli incarichi necessari

di Francesco Machina Grifeo

Aumentano le materie in cui gli avvocati potranno specializzarsi. Arrivano infatti una serie di indirizzi specialistici anche per il diritto penale e quello amministrativo. Il diritto civile non sarà più dunque l'unico a fare incetta di sotto settori. Calano poi a 10 (da 15) gli incarichi professionali per anno che serviranno a comprovare l'esperienza acquista sul campo. Non solo, la Commissione, rafforzata nella sua «terzietà», potrà fornire la propria valutazione di idoneità anche «in deroga» a tale numero minimo, valorizzando la «durata» e la «rilevanza» degli incarichi svolti. Sono alcune delle novità contenute nello Schema di decreto del Ministro della Giustizia sulle Specializzazioni forensi, a cui il Consiglio di Stato, Sezione Consultiva per gli Atti normativi, ha dato il via libera a fine 2019. Si attende ora la firma del Ministro e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Lo schema di decreto, dunque, introduce modifiche alla disciplina regolamentare delle specializzazioni prevista dall'articolo 9 della legge n. 247 del 2012, a seguito della sentenza del Consiglio di Stato n. 5575° del 28 novembre 2017, con la quale sono state confermate le sentenze del Tar Lazio che avevano parzialmente annullato il DM Giustizia 12 agosto 2015, n. 144, limitatamente alle disposizioni relative all'elenco dei settori di specializzazione e alla disciplina del colloquio diretto ad accertare la comprovata esperienza necessaria per ottenere il titolo di specialista. In particolare, sotto il primo profilo, era stata ravvisata «l'esistenza di una asimmetria» tra le specializzazioni in diritto civile, molto numerose, e la completa assenza di «differenziazione» all'interno degli altri due settori, il diritto amministrativo ed il diritto penale.

Gli indirizzi
- Nel nuovo sistema invece al diritto civile afferiscono i seguenti indirizzi di specializzazione: diritto successorio; diritti reali, condominio e locazioni; diritto dei contratti; diritto della responsabilità civile, della responsabilità professionale e delle assicurazioni; diritto agrario; diritto commerciale e societario; diritto industriale, della proprietà intellettuale e dell'innovazione tecnologica; diritto della crisi di impresa e dell'insolvenza; diritto dell'esecuzione forzata; diritto bancario e dei mercati finanziari; diritto dei consumatori. Al diritto penale: diritto penale della persona; diritto penale della pubblica amministrazione; diritto penale dell'ambiente, dell'urbanistica e dell'edilizia; diritto penale dell'economia e dell'impresa; diritto penale della criminalità organizzata e delle misure di prevenzione; diritto dell'esecuzione penale; diritto penale dell'informazione, dell'internet e delle nuove tecnologie. Al diritto amministrativo: diritto del pubblico impiego e della responsabilità amministrativa; diritto urbanistico, dell'edilizia e dei beni culturali; diritto dell'ambiente e dell'energia; diritto sanitario; diritto dell'istruzione; diritto dei contratti pubblici e dei servizi di interesse economico generale; diritto delle autonomie territoriali e del contenzioso elettorale; contabilità pubblica e contenzioso finanziario-statistico.

La commissione - Riguardo poi al colloquio davanti alla Comissione, il Cds non aveva contestato lo strumento in sé ma i «contorni nebulosi e indeterminati» delle competenza affidategli, nonché l'attribuzione «in via esclusiva» dei componenti al CNF. Lo schema attuale prevede invece che la Commissione sia per quattro quinti di nomina ministeriale. In particolare, il Cnf conferirà il titolo di avvocato specialista sulla base di un colloquio svolto davanti ad una commissione composta da tre avvocati iscritti all'albo speciale per il patrocinio davanti alle giurisdizioni superiori e da due professori universitari di ruolo. Il Consiglio nazionale forense nominerà un componente avvocato, i restanti saranno nominati con decreto del Ministro della Giustizia.

Obiettivo del colloquio
«è non già l'effettuazione di un esame avente ad oggetto le materie alle quali la domanda di acquisizione del titolo di avvocato specialista corrisponde, bensì la verifica della completezza e della congruenza al settore o ai settori, nonché agli indirizzi di specializzazione, dei titoli e della documentazione presentata». La Commissione tuttavia anche in deroga al previsto numero minimo di 10 incarichi per anno, «tiene conto della natura e della particolare rilevanza degli incarichi documentati e delle specifiche caratteristiche del settore e dell'indirizzo di specializzazione».

Consiglio di Stato - Parere sullo Schema di decreto del Ministero Giustizia sulle specializzazioni forensi

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©