Professione e Mercato

Studi legali al rush per le Olimpiadi 2026 e le Atp final a Torino

di Elena Pasquini

La prova del fuoco per i territori più colpiti dalla pandemia sono gli appuntamenti delle olimpiadi sportive di Milano Cortina del 2026 e le Atp Finals del prossimo anno a Torino. «L’Italia riparte insieme allo sport» aveva commentato il ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, al varo del decreto Olimpiadi, sottolineando come gli investimenti si concentrano su territori messi a dura prova dall’emergenza sanitaria.

Cartina al tornasole, ancora una volta, gli studi legali. Subito dopo la designazione di Milano/Cortina come sede dei Giochi invernali del 2026 molte insegne avevano organizzato un’offerta trasversale alle imprese che avessero voluto investire nell’evento: le Olimpiadi significano turismo, nuove strutture e infrastrutture, comunicazione, eventi collaterali. Tanto più che per l’assegnazione il Cio ha richiesto piani di sviluppo a lungo termine delle città ospitanti, su criteri di economicità, benefici alla collettività e sostenibilità. A Milano saranno numerosi gli interventi edilizi, per esempio: in programma la realizzazione del PalaItalia di Santa Giulia e il Villaggio Olimpico sullo scalo ferroviario di Porta Romana (in corso una procedura competitiva per la vendita); da rinnovare il Mediolanum Forum e il Palasharp. «L’approssimarsi delle scadenze e dell’inizio dei lavori relativi a queste opere - afferma Guido Alberto Inzaghi, co-founding partner di Belvedere Inzaghi & Partners - BIP - richiederà di gestire temi giuridici assai complessi in scarsità di tempo e sotto pressione, confrontandoci con una varietà di soggetti unica nel suo genere (developers, investitori, enti statali e locali) per studi di fattibilità, negoziazioni con la Pa e le parti private e poi nelle procedure di realizzazione».

Oltre alla predisposizione di appalti, poi, l’assegnazione delle Olimpiadi aveva dato il via agli investimenti collaterali. Che si scontrano ora con le attività urgenti o differite dal lockdown da parte delle società. «La ripartenza dei progetti avverrà presumibilmente nel primo trimestre 2011 – dice Alberto Crivelli, partner fondatore di AMTF Avvocati - ed è difficile quantificare l’impatto che la situazione ambientale emergenziale ha avuto e sta avendo nella preparazione di un evento che, seppur molto importante e che richiede una preparazione assolutamente nei tempi, avverrà comunque tra 6 anni. Tanto più che si attendono delle riforme strutturali in tema di appalti, a livello burocratico e normativo».

Certo, l’opportunità di velocizzare la macchina sulle opere utili a migliorare accessibilità, collegamenti e dotazione infrastrutturale dei territori è qui ed ora, grazie alla legge n. 120/2020. «Fino al 31 dicembre del 2021 le stazioni appaltanti possono disporre di procedure più rapide ed efficaci per l’affidamento delle attività di esecuzione di lavori, servizi e forniture nonché dei servizi di ingegneria e architettura, inclusa l’attività di progettazione, e per l’esecuzione dei relativi contratti – sottolinea Massimo Frontoni dello studio Massimo Frontoni Avvocati – perché operano in deroga ad ogni disposizione di legge diversa da quella penale, fatto salvo il rispetto del codice Antimafia e dei vincoli inderogabili derivanti dall’appartenenza all’Unione europea e delle disposizioni in materia di subappalto».

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