Immobili

Agevolazione prima casa: per il riconoscimento il contribuente deve attestare i requisiti

Giampaolo Piagnerelli

Il diritto all'agevolazione prima casa si ha quando il contribuente dimostra le condizioni di legge. Lo precisa la Cassazione con l'ordinanza 20132/20. Alla base della sentenza viene richiamata una norma agevolativa (legge 342/2000), e quindi di stretta interpretazione, per cui spettava al contribuente richiedere le richiamate agevolazioni presentando una dichiarazione di successione, integrativa o modificativa (Dlgs 346/1990, articolo 28) entro 12 mesi dall'apertura della successione. Va, peraltro, ricordato che in base alla legge 342/2000, articolo 69, comma 4 le dichiarazioni ex nota II bis dell'articolo 1 della tariffa sono rese dall'interessato nella dichiarazione di successione o nell'atto di donazione e quindi solo con le predette modalità. In definitiva per fruire dell'agevolazione bisognava indicare il coniuge superstite fra i successori, e/o presentare dichiarazione correttiva, in caso contrario manca una diretta relazione fra il bene e il soggetto beneficiario dell'agevolazione.

Conclusioni. Quindi contrariamente a quanto ritenuto dal ricorrente che considera sufficiente ai fini del riconoscimento dell'esenzione d'imposta la situazione di fatto preesistente acquisibile dall'amministrazione finanziaria attraverso i dati esposti nel ricorso introduttivo e nella proposta mediazione, va valutato che il diritto all'agevolazione della casa adibita a residenza familiare comporta per il titolare il beneficio solo se sussistono le condizioni di legge, che devono essere comunque invocate dal richiedente. Pertanto spettava al contribuente presentare una dichiarazione di successione, integrativa o modificativa.

Corte di cassazione - Sezione sesta civile - Ordinanza 24 settembre 2020 n. 20132

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